La figlia di Bruce Lee, Shannon Lee, si dichiara assolutamente affranta per il modo in cui suo padre è stato mostrato in C’era una volta… a Hollywood di Quentin Tarantino.
Ha dichiarato la donna durante un’intervista con TheWrap: «Capisco tutte le ragioni riguardo ciò che è stato mostrato nel film. Capisco che i due protagonisti siano degli antieroi e che questo sia una sorta di fantasia selvaggia su ciò che sarebbe potuto succedere… e stanno raccontando un periodo che aveva chiaramente un sacco di razzismo ed esclusione. Capisco che vogliano rendere Brad Pitt questo personaggio super bad-ass che potrebbe sconfiggere Bruce Lee. Ma non c’era bisogno di trattarlo nella stessa maniera in cui l’hanno trattato gli uomini bianchi di Hollywood quando era ancora vivo».
La Lee, infatti, ci ha tenuto a ricordare quanto sia stata dura per suo padre sfondare a Hollywood in quegli anni: «[Nel film] Sembra che lui sia un arrogante co*****e che dice un sacco di idiozie, e non qualcuno ha dovuto lottare il triplo per ottenere ciò che agli altri veniva dato in maniera naturale. È stato davvero fastidioso andare al cinema e sentire che la gente rideva di mio padre. Ciò che voglio è far sapere chi era Bruce Lee come essere umano e come viveva la sua vita. E tutto ciò è stato buttato giù nel gabinetto in questa rappresentazione che ha reso mio padre un arrogante sacco da boxe».
Insomma, voi che ne pensate in proposito? C’era una volta… a Hollywood, ricordiamo, uscirà nei cinema italiani il 19 settembre: qui la nostra recensione in anteprima dallo scorso Festival di Cannes.
Fonte: TW
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