Il titolo è tutto un programma: I Want Your Sex. E, per il suo grandioso ritorno al cinema, il regista Gregg Araki ha scelto Olivia Wilde come protagonista di una storia ad alto tasso erotico, che promette di sfidare i tabù e le fobie sessuali che caratterizzano la Generazione Z.
Dopo il suo debutto come regista con Don’t Worry Darling, e le polemiche legate sia ai dissidi con gli attori sul set (in particolare Florence Pugh e Chris Pine) che alla sua turbolenta relazione (ormai terminata) con Harry Styles, Olivia Wilde sembra determinata a rilanciare la propria carriera come protagonista di un’opera controversa e certamente sfrontata, in linea con l’immaginario e la storia cinematografica di Gregg Araki, già autore di cult movie anni ’90 come Totally F***ed Up, Doom Generation ed Ecstasy Generation. E se la Trilogia è considerata tra i ritratti più autentici, crudi e disturbanti della Generazione X e le sue perversioni, chi meglio di Gregg Araki può raccontare oggi i nuovi tabù della Gen Z?
«Rispetto agli anni ’90, trovo sconvolgente che le nuove generazioni non facciano più sesso. Lo trovo scioccante e anche strano. Se guardo indietro alla mia vita, il sesso e la mia identità sessuale sono state la chiave del mio essere e hanno definito la mia intera esistenza, la mia evoluzione come persona – ha dichiarato Gregg Araki -. Per questo credo che anche i miei film siano incentrati su questo. Come protagonista di I Want Your Sex Olivia Wilde interpreta un’artista, e nel film ho inserito delle battute che rimandano alle mie stesse interviste, riguardo al fatto che il sesso e la sessualità ci rendono umani. Sono un fattore determinante nella nostra crescita, nella definizione di chi siamo, perciò il film racconta l’importanza della sessualità e si chiede perché la Gen Z non faccia più sesso».
Il regista di Doom Generation, che negli ultimi anni si è dedicato soprattutto alle serie, girando svariati episodi di Tredici e Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer, per il suo nuovo film con Olivia Wilde si è ispirato a un altro cult della fine degli anni ’90 e primi anni 2000: Secretary, film erotico incentrato sulla relazione sado-masochistica tra James Spadere Maggie Gyllenhaal. Olivia Wilde interpreta infatti Erika Tracym, artista di successo che trova in un giovane protetto il proprio feticcio erotico, iniziando un gioco perverso che promette ardenti colpi di scena.
E voi che ne pensate? Credete anche voi che le nuove generazioni prediligano i film senza sesso? Fateci conoscere le vostre opinioni, come sempre, nei commenti.
Foto: Axelle/Bauer-Griffin/FilmMagic
Fonte: IndieWire
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