La Legge di Lidia Poet 2, la spiegazione del finale della serie con Matilda De Angelis
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La Legge di Lidia Poet 2, la spiegazione del finale della serie con Matilda De Angelis

Anche la seconda stagione della serie prodotta da Groendlandia ha conquistato il numero uno della classifica Netflix. Ma cosa accade nel complesso episodio finale?

La Legge di Lidia Poet 2, la spiegazione del finale della serie con Matilda De Angelis

Anche la seconda stagione della serie prodotta da Groendlandia ha conquistato il numero uno della classifica Netflix. Ma cosa accade nel complesso episodio finale?

La Legge di Lidia Poet

Al numero uno della classifica Netflix resta salda la seconda stagione de La Legge di Lidia Poët, diretta da Matteo Rovere, Letizia Lamartire e Pippo Mezzapesa (regista anche della serie Qui non è Hollywood, ora in streaming su Disney+). Si riconferma protagonista assoluta una irresistibile Matilda De Angelis nella parte di Lidia Poët, prima donna italiana laureata in legge ad essere ammessa nel 1919 nell’Ordine degli Avvocati, dopo una prima revoca nel 1886, seguita da trentasei anni di strenua e incessante battaglia.

E se la prima stagione dello show aveva già registrato un successo straordinario tra gli utenti della piattaforma, imponendosi rapidamente come serie italiana più vista al mondo, i nuovi episodi hanno riservato molteplici colpi di scena. La nostra inarrestabile giovane piemontese, infatti, anche se in teoria non può più esercitare la professione, non si dà certo per vinta. E dopo aver iniziato a a combattere anche per il diritto al voto per le donne (che arriverà soltanto nel 1946, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale), si divide tra nuovi e vecchi amori, e la risoluzione di un caso di omicidio particolarmente complesso, legato ai più alti vertici della classe politica dell’epoca. Ed ecco allora la nostra spiegazione dell’episodio finale…

Attenzione! L’articolo contiene SPOILER sulla seconda stagione de La Legge di Lidia Poët

Nella seconda stagione de La Legge di Lidia Poët abbiamo ritrovato la protagonista Matilda De Angelis alle prese con una tormentata storia d’amore e passione: quella con Jacopo Barberis (Eduardo Scarpetta), il fratello di sua cognata Teresa (Sara Lazzaro). Fin dai primi episodi capiamo che la loro relazione si è interrotta bruscamente, e attraverso un flashback scopriamo che è stata proprio Lidia Poët a rifiutare una proposta di matrimonio. Da fiera avversaria di una società che garantisce all’uomo il pieno controllo sulla sua sposa – tanto che all’epoca, secondo la legislazione vigente nella Torino della seconda metà dell’800, una donna non aveva neanche il diritto di possedere una casa – non può concepire una scelta che sarebbe in totale contraddizione con tutti i suoi ideali e le sue battaglie. L’amore tra i due sembrerebbe così giunto al capolinea. Ma è più che evidente come la passione continui ampiamente a covare sotto le ceneri.

Jacopo e Lidia restano in ogni caso fianco a fianco nelle loro battaglie: lui in qualità di giornalista, lei di avvocato, iscrizione all’Ordine o meno. Condividendo il medesimo coraggio e la stessa vocazione per la verità e la giustizia, si trovano così a indagare insieme su diversi delitti, giungendo infine al misterioso omicidio dell’amico giornalista Attila Brusaferro (Jacopo Crovella). E per questo, il web ha già soprannominato Lidia la nuova Signora in Giallo: uno straordinario mix di determinazione, intelligenza e intuizioni folgoranti, senza escludere un pizzico di incoscienza. Indagare sull’assassinio di Brusaferro conduce i due protagonisti a scoprire un intrigo che va ben oltre la corruzione politica, e si presenta piuttosto come l’organizzazione di un vero e proprio tentativo di colpo di stato. Passo dopo passo, i due scoprono infatti che Brusaferro aveva segretamente comprato dal proprietario della Libreria Nitti dei documenti altamente compromettenti, e che era stato messo a tacere prima di consegnarli allo stesso Jacopo.

Suddetti documenti disvelano un complotto che prende il nome di 15 marzo, in omaggio alle Idi di Marzo, la data storicamente associata all’assassinio dell’Imperatore Giulio Cesare nell’Antica Roma. Questa volta a morire avrebbe dovuto essere il Presidente del Consiglio del Regno d’Italia, Agostino De Pretis, mentre il complotto è stato ordito dal Senatore del Regno Filippo Cravero (Paolo Briguglia). Nel frattempo il fratello di Lidia, l’Avvocato Enrico Poët (Pier Luigi Pasino) è stato eletto al parlamento. E anche grazie al nuovo amore di Lidia, il Procuratore Furneau (Gianmarco Saurino), la nostra inarrestabile protagonista arriverà con Jacopo a una terribile intuizione: se tra le ricevute di Cravero c’è anche quella di un prezioso orologio a pendolo, donato a suo fratello Enrico, sarà proprio a casa Poët, nel corso di una visita fissata con il De Pretis, che esploderà la bomba costruita per ucciderlo.

Lidia e Jacopo, in una scena degna di una slapstick comedy, si precipitano sul posto, irrompono nel salotto e nello stupore generale sollevano l’orologio, gettandolo poi dal balcone. La bomba all’interno c’era davvero, e difatti l’ordigno esplode nell’elegante fontana del loro giardino, scongiurando una strage. Tutti i presenti sono sconvolti, ma il Presidente De Pretis nega fermamente a Lidia l’autorizzazione a rendere pubblica la congiura, ordita da Cravero con l’appoggio del Banco di Torino. Ricostruiamo i dettagli proprio grazie a un articolo che Jacopo scrive ma non potrà mai pubblicare, scoprendo anche che Cravero avrebbe accusato gli anarchici dell’attentato (per altro triste costante della vera Storia d’Italia, in particolare nei cosiddetti anni di piombo) prima di procedere al colpo di stato. Ma la notizia, secondo De Pretis, deve essere insabbiata, perché causerebbe uno sconvolgimento troppo grave per l’ordine pubblico.

Tutti i politici coinvolti nella congiura finiscono così per essere accusati solo di corruzione. Amareggiato e deluso, Jacopo prende allora la decisione di trasferirsi a Roma con Enrico. Uno inizierà il suo nuovo lavoro di deputato, mentre l’altro è determinato a fondare un nuovo giornale socialista. Benché affascinata da Fourneau, Lidia capisce infine che accettare l’assenza di Jacopo rappresenta per lei un dolore insopportabile. Lo raggiunge così sul treno, a pochi minuti dalla partenza. Confessa finalmente i suoi veri sentimenti, ma nonostante si bacino appassionatamente, lui sceglie di restare comunque sul treno. Nelle ultime immagini della seconda stagione, vediamo la protagonista Matilda De Angelis avanzare guardando fieramente in macchina. Avrebbe potuto lasciare tutto, ma ancora una volta ha deciso di proseguire con le sue battaglie per l’emancipazione femminile, la verità e la giustizia, piuttosto che prendere la via più semplice, che pure le avrebbe garantito amore e felicità.

Ma cosa dobbiamo aspettarci ora dalla terza stagione? In attesa della riconferma ufficiale da parte di Netflix, il successo dei nuovi episodi – nel loro mix tra romantic comedy, giallo, thriller a sfondo politico e moderna, libera rilettura di una figura femminile forte, realmente esistita – fa sembrare altamente probabile che questo dramma in costume totalmente sui generis, fondato sul perfetto equilibrio tra Storia passata e un linguaggio audiovisivo fortemente contemporaneo, tornerà a stupirci ancora. E così, arriveremo probabilmente a scoprire quale sarà il destino di questi star-crossed lovers, Jacopo e Lidia, ma anche delle istanze femministe portate avanti dalla protagonista, mentre si dedicherà forse alla risoluzione di nuovi, intricati misteri. Naturalmente, scegliendo sempre di schierarsi dalla parte dei più deboli, degli innocenti e le vittime di una società spietata e ingiusta.

E voi cosa ne pensate? Avete già visto la seconda stagione? Fateci conoscere le vostre opinioni, come sempre, nei commenti.

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