Paolo Protti, presidente Anec, non ha dubbi. Quanto avvenuto nei giorni scorsi in merito agli occhialini 3D è una montatura. E Protti lo ribadisce in un botta e risposta a CNRmedia con Marco Donzelli, presidente del Codacons Lombardia. Dichiara il presidente Anec: «Che si tratti di una montatura ormai è evidente. Quando si legge che la figlia del presidente di un’associazione di consumatori di una città viene portata al cinema, e guarda caso da coloro che suggerivano di non farlo, a vedere un film in 3D, il giorno dopo sta male e da lì nasce un certo tipo di contestualizzazione, fa venire in mente una famosa frase di Andreotti che a pensar male si sbaglia, ma molto spesso ci si azzecca». Continua Protti. «Negli Stati Uniti, da cui è partito questo fenomeno, le proiezioni di film in 3D avvengono con le varie tecnologie tranquillamente e senza problemi per gli utenti. Siamo in presenza di un caso del tutto italiano, che va bene se ci porta a prendere misure che danno maggiori garanzie ai nostri spettatori, ma non va bene se sono iniziative prese per altri fini, indirizzate ad incidere negativamente sul consumo di questo tipo di cinematografia». Nessuna montatura, ribatte Marco Donzelli, presidente del Codacons Lombardia e padre della bimba di 3 anni portata in ospedale dopo aver visto Alice in Wonderland in 3D. «Siamo andati al pronto soccorso e il dottore che era lì ci ha detto che la bambina aveva un’infiammazione acuta all’occhio sinistro ed è quello che abbiamo comunicato agli organi di stampa. Nessuna dietrologia, ma solo quello che ci ha detto il medico. Lasciano perciò il tempo che trovano i ragionamenti di edulcorazione della nostra iniziativa».
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