Si riapre l’annosa questione che tocca temi quali inclusività e LGBTQ+ nel mondo del cinema e della televisione. Spesso al centro delle discussioni e dei dibattiti in questi anni, a parlarne ora è stato Erick McCormack, star della serie Will & Grace. Il punto all’ordine del giorno: un attore etero dovrebbe interpretare un personaggio gay?
I pareri sono vari e hanno scatenato spesso polemiche: per molti, il lavoro di un attore è proprio quello di saper fingere di essere qualcuno che non si è e fare il meglio in quel ruolo, mentre per altri toglie alle persone che rappresentano quella stessa comunità di avere spazio sotto i riflettori con ruoli ad hoc. Il tema non riguarda solo il mondo LGBTQ+, ma McCormack è uno dei più celebri attori etero che per tantissimi anni ha interpretato un ruolo omosessuale.
Durante un’intervista, ha detto la sua sull’argomento: «Per me è sempre una domanda difficile, perché non sono diventato un attore per poter interpretare un attore – ha detto a Good Morning Britain – Non c’è mai stata una parte in cui non abbia recitato qualcosa che non sono. Fa parte del lavoro». Lo stesso interprete di Will Truman nella serie con Debra Messing nei panni di Grace Adler (del gruppo facevano parte anche Sean Hayes come Jack McFarland e Megan Mullally come Karen Walker), ha aggiunto anche altro.
«Se agli attori gay non fosse permesso di interpretare personaggi etero, Broadway sarebbe finita» ha ironizzato, chiarendo il punto. A suo modo, ha detto l’attore, persino lui è convinto di rappresentare bene la comunità della quale non fa parte: «Sono arrivato dal teatro, ognuno dei miei migliori amici è gay. Ho preso il loro spirito e il loro messaggio e l’ho portato in quella che altrimenti sarebbe stata solo una sit-com e l’ho rappresentato bene, spero».
Quindi, la domanda che a suo modo fa sempre alzare il sopracciglio al pubblico: per un remake di Will & Grace oggi sceglierebbero un protagonista gay? «Penso che in sede di casting dovrebbero chiedere ad un attore se è davvero gay o no, cosa che non penso siano autorizzati a fare – ha detto Erick McCormack – Mi piace pensare, in generale, che la persona migliore per il ruolo, quella che arriva e che fa centro, sia quella che ottiene la parte».
Non è l’unico attore a pensarla così: di recente anche Andrew Scott ha detto la sua. Pur sottolineando l’importanza della rappresentazione, durante un’intervista ha anche dichiarato di vedere certi lati negativi in questo approccio: «Ritengo che sia molto importante, ma allo stesso modo lo è anche la capacità di trasformarsi. Non amo l’idea di essere scelto per una parte soltanto per la mia sessualità. Quando recito, non faccio la parte “del gay”, interpreto un personaggio con tutte le sue sfaccettature. Non voglio che diventi un regime totalitario: dobbiamo guardare alla storia che stiamo raccontando e scegliere cosa è meglio di volta in volta».
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Foto: MovieStills
Fonte: Deadline
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