Era nell’aria dal 1999, si realizza solo nel 2002, con l’uscita al cinema di L’attacco dei cloni: il primo film davvero criticato della saga di Star Wars, il pomo della discordia, quello che aliena definitivamente una buona fetta dei fan (e ne conquista altrettanti, visti i risultati eccellenti al botteghino). Episodio II è il film che vede l’esordio di Hayden Christensen, la grande scommessa della saga: nei panni di Anakin Skywalker, ha sulle spalle il peso di una storia che si estende ben oltre il film. È quella di Darth Vader, villain per eccellenza, personaggio tormentato e complesso che viene ritratto con scarsissima efficacia dall’inespressivo Christensen.
Non solo: Episodio II è (opinione nostra e di molti critici, non verità assoluta, ovviamente) un vero pasticcio di scrittura, in particolare durante le sequenze – girate in Italia, tra Balbianello e la Reggia di Caserta – in cui Anakin e Padme vedono nascere il loro amore. Per non parlare della lotta nell’arena contro le bestie aliene, una delle peggiori scene action dell’intera saga. La storia, di per sé, non è niente di tremendo: c’è di mezzo politica, amore, onore, spade laser e i soliti ingredienti che hanno reso grande Star Wars, seppur non pesati con la stessa precisione chirurgica dei primi film. Il problema è soprattutto la confezione, come dimostrano anche i sette Razzie a cui viene candidato L’attacco dei cloni. Le previsioni per il terzo capitolo non sono mai state così fosche.
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