Via i facili sentimenti. Via il buonismo. Con La vita facile (che esce dal 4 marzo in 300 sale) Lucio Pellegrini porta il mondo borghese romano in Kenya, in un posto dove l’acqua e la corrente elettrica durano poco e dove la lotta è solo per la vita. Da dodici anni Luca, (Stefano Accorsi), giovane medico fuggito da Roma da un amore impossibile e da un padre primario invadente, lavora in Africa. Lo raggiunge Mario (Pierfrancesco Favino), amico e chirurgo, e dopo pochi giorni anche Ginevra (Vittoria Puccini), moglie di Mario e amica di Luca. «Mario» racconta Favino durante la conferenza stampa del film a Roma «è un fetente che sfrutta le situazioni a proprio vantaggio, ma nel film tutti i personaggi sfruttano l’Africa per le loro esigenze». «Niente è come sembra» prosegue Accorsi «e non riesci a definire sempre i personaggi. La forza del film, che racconta bene vari aspetti dell’egoismo, è l’assenza di luoghi comuni, dii facili sentimenti e del buonismo». «Il personaggio di Ginevra» aggiunge Vittoria Puccini «è un pesce fuor d’acqua e rimane ambigua per tutto il film. Non si capisce se è una manipolatrice che utilizza il suo fascino o è una donna fragile e insicura. Arriva in Kenya come se arrivasse in un villaggio Valtur e pretende di dettare le sue regole». Come contorno di questi personaggi a volte cinici e superficiali c’è anche un giovane medico (Camilla Filippi) in attesa di un figlio: «Il mio personaggio, che è in Africa per una scelta umanitaria consapevole, rappresenta un altro tipo di italiano nel mondo». Tra imprevisti, colpi di scena e tradimenti il film diventa un intreccio di diversi generi, commedia, dramma e giallo. Girato tra il Kenya, Roma e il Salento il film ha una colonna sonora d’eccezione realizzata da Gabriele Roberto, che per la prima volta dopo aver lavorato in Oriente e aver vinto anche l’Oscar Giapponese, collabora ad una produzione italiana.
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