La Weinstein Company salvata dalla bancarotta da una donna. Sarà guidata da un consiglio a maggioranza femminile
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La Weinstein Company salvata dalla bancarotta da una donna. Sarà guidata da un consiglio a maggioranza femminile

La società del noto produttore è stata rilevata per una somma pari a 500 milioni di dollari

La Weinstein Company salvata dalla bancarotta da una donna. Sarà guidata da un consiglio a maggioranza femminile

La società del noto produttore è stata rilevata per una somma pari a 500 milioni di dollari

Dopo le numerose accuse di violenza sessuale ricevute dal noto produttore Harvey Weinstein, la sua celebre compagnia di produzione e distribuzione cinematografica – fondata nel 2005 insieme al fratello Bob – era giunta in poco tempo sull’orlo della bancarotta, con un duplice rischio: perdere tristemente quello che per il cinema era stato un importante alleato e lasciare a casa i 150 dipendenti fissi della società.

Un’ipotesi che a quanto pare sembrerebbe essere stata allontanata nelle ultime ore grazie a Maria Contreras-Sweet, una donna d’affari che insieme al collega Ron Burkle ha guidato un gruppo di investitori nell’acquisto dell’intera Weinstein Company al prezzo di 500 milioni di dollari. Nella somma sono previsti anche 90 milioni come fondo di risarcimento alle vittime del produttore.

La nuova società manterrà ovviamente i dipendenti precedentemente assunti, ma sarà completamente rinnovata da questo contratto, puntando innanzitutto sull’avere un consiglio di amministrazione composto da una maggioranza di donne, come spiegato dalla stessa Maria Contreras-Sweet:

«Siamo lieti di annunciare che stiamo lanciando una nuova società con un nuovo consiglio d’amministrazione e una nuova visione d’insieme che incarna i principi morali che abbiamo assunto da quando abbiamo iniziato questo processo lo scorso autunno. Grazie a questi principi che mai hanno vacillato abbiamo costruito uno studios cinematografico guidato da un consiglio di amministrazione formato da una maggioranza di donne indipendenti, salvando 150 posti di lavoro, proteggendo le piccole imprese che hanno rapporti economici con la Weinstein Company e creando un fondo di risarcimento per le vittime che sono state danneggiate.»

Fonte: Deadline

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