L’altra faccia del diavolo
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L’altra faccia del diavolo

Sulla scia del successo di Paranormal Activity, il mockumentary horror torna in sala e ci porta tra i segreti del Vaticano

L’altra faccia del diavolo

Sulla scia del successo di Paranormal Activity, il mockumentary horror torna in sala e ci porta tra i segreti del Vaticano

Se nel 1999, anno di esplosione del fenomeno The Blair Witch Project, qualcuno avesse ipotizzato che oltre dieci anni dopo il mockumentary horror sarebbe stato ancora un genere sulla cresta dell’onda, sarebbero stati in pochi a dargli retta. Eppure basta guardare gli incassi dei tre Paranormal Activity, per capire come il genere sia una delle poche galline dalle uova d’oro rimaste ad Hollywood. L’altra faccia del diavolo si allinea al filone demoniaco in chiave finto-documentaria raccontando la storia di Isabella Rossi che, cercando di ricostruire un esorcismo subito dalla madre nel 1989, e nel quale perse- ro la vita tre prelati, finisce lei stessa per essere coinvolta in alcuni esorcismi “clandestini”. Il film, girato tra Bucarest, Roma e Città del Vaticano, unisce al tema della possessione quello dei rapporti familiari, proprio come nella saga di Paranormal Activity, ma uscendo dai limiti dettati dall’ambientazione unica.

dal 16 marzo

(The Devil Inside, Usa 2012)

Regia: William Brent Bell
Interpreti: Fernanda Andrade, Simon Quarterman, Evan Helmuth
Trama: Una donna cerca di ricostruire il misterioso esorcismo subito dalla madre nel 1989, che costò la vita a tre preti, e si reca dritta in Vaticano.
Genere: thriller/horror
Durata: 93’

Da vedere perché: per riscoprire sul grande schermo l’inquietante fascino dell’esorcismo, in chiave mockumentary.

La scheda del film è pubblicata su Best Movie di marzo a pag. 91

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