Lars von Trier: al regista danese è stato diagnosticato il morbo di Parkinson
telegram

Lars von Trier: al regista danese è stato diagnosticato il morbo di Parkinson

L’autore è attualmente al lavoro sulla sua serie tv The Kingdom: Exodus

Lars von Trier: al regista danese è stato diagnosticato il morbo di Parkinson

L’autore è attualmente al lavoro sulla sua serie tv The Kingdom: Exodus

lars von trier

Il regista Lars von Trier, controverso autore di opere come Dancer in the Dark, Antichrist, Nymphomaniac e il più recente La casa di Jack, è affetto dal morbo di Parkinson. A dare la notizia, nelle ultime ore, è stata la sua casa di produzione Zentropa, precisando che al momento il cineasta è “di buon umore e in cura per i suoi sintomi”.

Come riporta THR, nel comunicato viene anche precisato che von Trier, 66 anni, proseguirà comunque la lavorazione di The Kingdom Exodus, la terza parte della sua serie tv iniziata nel 1994 e proseguita poi con un secondo capitolo nel 1997. Lo show è al momento in fase di post-produzione e verrà presentato a settembre alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. La nota precisa inoltre che l’attività stampa relativa al lancio della serie verrà ridotta al minimo per consentire al regista di concedersi un po’ di riposo e cure.

Tornato nelle sale nel 2018 con il sopracitato La casa di Jack, von Trier è un nome che ha sempre fatto discutere nel corso della sua carriera, sia per i contenuti volutamente provocatori dei suoi film, che per diversi eventi della vita pubblica e privata. Emblematico è l’episodio avvenuto al Festival di Cannes 2011, quando durante la presentazione del suo film Melancholia fece una battuta pro-nazismo che, oltre a scioccare le star e il pubblico presente, ebbe come conseguenza la sua esclusione dall’evento per un decennio. Successivamente l’autore ha negato di avere idee antisemite, spiegando che l’episodio era nato come un semplice scherzo alla stampa.

Nel 2017 Lars von Trier è stato accusato di molestie sessuali dalla cantante Björk, protagonista del suo capolavoro Dancer in the Dark, che pur non avendo fatto il suo nome ha reso chiaro il riferimento al regista. Successivamente l’autore si è difeso negando l’accaduto.

Foto: Getty (Emma McIntyre)

© RIPRODUZIONE RISERVATA