I trascorsi di Robert Downey Jr. nella prima fase della sua carriera non sono un mistero. Lo stesso attore – oggi tra i più celebri e amati al mondo, grazie alle sue interpretazioni di Tony Stark / Iron Man nel Marvel Cinematic Universe e quindi all’Oscar come Migliore Attore non protagonista per Oppenheimer di Christopher Nolan – ha scelto di parlare apertamente dei suoi problemi di dipendenze da alcool e droghe e chiarire in prima persona tutta una serie di aneddoti, rumor e leggende metropolitane cresciute e circolate a Hollywood nel corso degli anni riguardo le sue incontenibili intemperanze, comprese quelle che gli sono costate i più vari licenziamenti dal set (vedi la sua improvvisa sparizione dal cast e la trama della serie cult Ally McBeal, concretizzata con un pretestuoso e inverosimile plot-twist che ancora oggi i fan faticano a perdonare). Ma nella compagine di questi aneddoti legati al ragazzo terribile Robert Downey Jr. ce n’è anche uno che davvero pochi ricordano, ed è legato nientemeno che alla figura di Benito Mussolini. Nella filmografia dell’attore infatti esiste un titolo ormai praticamente misconosciuto: Mussolini – The Untold Story, una serie televisiva del 1985 di produzione americana, ispirata al libro di memorie scritto dal figlio del dittatore italiano, Vittorio Mussolini.
Per un curioso cortocircuito post-moderno, la mini serie biografica fu girata nell’allora Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia ormai orfana del suo Josip Broz (detto Tito) deceduto nel 1980; un paese ormai fortemente instabile e tragicamente sempre più prossimo alle cosiddette Guerre dei Balcani (o Guerre di Jugoslavia). Inedita in Italia, la serie Mussolini – The Untold Story venne invece trasmessa in USA da NBC registrando reazioni critiche decisamente diverse, senza escludere forti polemiche. Per una parte della stampa infatti l’opera, concentrandosi sugli aspetti della vita privata di Mussolini, finiva per proporre una immagine eccessivamente positiva o forse perfino celebrativa del dittatore, complice l’ottima sua interpretazione da parte del carismatico protagonista George C. Scott. E nel 1989, in una intervista diventata celeberrima in America per i suoi toni accesi, decisamente espliciti – la quale valse a Robert Downey Jr. anche l’ambita copertina del magazine Interview, fondato da Andy Warhol – lo stesso attore ha reso pubblico l’incidente rocambolesco accorso sul set della mini serie, dove interpretava uno dei figli più giovani, Bruno Mussolini.
Senza mai nominare direttamente il regista della sequenza incriminata, William A. Graham, Robert Downey Jr. raccontava quindi qualche anno dopo le riprese e i dettagli di questo pericoloso imprevisto, il quale poteva causargli ferite gravi e probabilmente anche la morte: «Eravamo in Jugoslavia, una cosa orribile. Se penso a tutti i film fottutamente meravigliosi in cui aveva recitato uno che è stato in Patton – Generale d’acciaio [sta parlando del protagonista George C. Scott N.d.T.] non posso immaginare che cosa significhi finire in un posto così di merda. Eravamo tutti infelici lì. Non dico che io piacessi a George, ma quantomeno non gli dispiacevo. Dovevamo girare insieme una scena, la crew in Jugoslavia era molto piccola. Bisognava fare un suo primo piano. Il regista se ne stava lì con la sua rivista di pesca. Regista simpatico eh, ma preferiva pescare. Mentre girava il primo piano io dovevo correre incontro a questi elicotteri. Alcune persone restano come ipnotizzate dalle loro lame rotanti. E così mentre io continuo a correre stavo quasi per finire direttamente contro la fottuta elica. Mando ogni anno una Cartolina di Natale a Gabriel Byrne, è stato lui a salvarmi la vita. Mi ha preso e scaraventato lontano da quella cosa. Così mi sono ritrovato a terra e ho urlato: “Gesù! Lo capite che me ha perfettamente senso continuare a correre? Il segno che avete messo nelle prove secondo me sta oltre l’elica”. Ma a quel punto George ha risposto: “Stop! Brutto deficiente, devi sempre guardare dove stai andando! Che cosa cazzo stai facendo?” Praticamente si è arrabbiato perché stavo quasi per morire davanti ai suoi occhi mentre girava il suo prezioso primo piano. Ma diciamo che in linea generale mi sembrava quella la preoccupazione di tutti. Ma no certo, ero sempre io che cercavo di attirare l’attenzione».
E voi cosa ne pensate? Conoscevate la storia di questo incidente? Diteci la vostra, come sempre, nei commenti.
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