Si aggravano con particolari terribili e agghiaccianti le accuse di violenza sessuale ai danni di Neil Gaiman, prolifico e stimato autore di romanzi e fumetti, noto anche al pubblico delle serie TV grazie ai recenti adattamenti di The Sandman e Good Omens.
Lo scorso luglio, un podcast diffuso da Tortoise aveva riportato le testimonianze di due donne, di cui una diciottenne all’epoca dei fatti. Entrambe avevano affermato di essere state ripetutamente molestate e violentate sessualmente. Il racconto principale, che ha fatto aprire il caso, è quello di Scarlett Pavlovich, oggi di 24 anni, che ha lavorato come babysitter per il figlio di Neil Gaiman quando lo scrittore e la moglie Amanda Palmer risiedevano temporaneamente in Nuova Zelanda durante il Covid. La donna ha dichiarato di essere stata sottoposta a pratiche sessuali violente e degradanti, che i portavoce di Gaiman avrebbero giustificato con la sua passione per la dominazione e il BDSM. Tuttavia, secondo Pavlovich gli atti sarebbero avvenuti senza il suo consenso e senza alcuna discussione preparatoria sul tipo di pratiche a cui sarebbe stata sottoposta.
Ora, un nuovo reportage del New York Magazine getta ulteriore luce non solo su questo caso, ma sulle testimonianze di almeno otto donne che affermano di aver avuto esperienze simili con Gaiman. Il racconto di Pavlovich viene riportato nel dettaglio, con agghiaccianti particolari su violenti stupri anali, pretese da parte dell’autore di essere chiamato «padrone» o di compiere atti degradanti come leccare la propria urina. Secondo la donna, almeno uno di questi stupri sarebbe accaduto alla presenza del figlio dello scrittore, allora di cinque anni, al quale lei avrebbe dovuto fare da babysitter. Accuse simili arrivano anche da Caroline, una donna che ha lavorato come giardiniera e babysitter per la coppia Gaiman-Palmer, e da Katherine Kendall, una fan che sostiene di essere stata molestata nel bus dell’autore dopo un firmacopie. Ambiguo anche il ruolo di Amanda Palmer, che stando al reportage avrebbe non solo chiuso un occhio davanti ai comportamenti del marito, ma addirittura avrebbe contribuito a fornirgli le vittime, assumendo giovani ragazze come babysitter per poi lasciarle sole con lui, oppure presentandogli le sue partner sessuali (i due erano in una coppia aperta), pur essendo a conoscenza dei suoi atteggiamenti violenti.
In diversi momenti, alle donne coinvolte è stato richiesto di firmare un accordo di riservatezza, in cambio del quale hanno ricevuto ingenti somme di denaro dai rappresentanti di Neil Gaiman. Scarlett Pavlovich ha sporto denuncia nel gennaio 2023 per molestia sessuale, ma la polizia in Nuova Zelanda «ritiene il caso chiuso». Resterebbe aperta, invece, la denuncia dello scorso ottobre di Kendra Stout, la ex diciottenne citata nel podcast di Tortoise.
Contro lo scrittore si è alzata anche la voce della collega J.K. Rowling, che lo ha paragonato ad Harvey Weinstein. «Le stesse persone che avevano molto da ridire su Harvey Weinstein prima che fosse condannato ora sono stranamente mute davanti alle molteplici accuse contro Neil Gaiman – ha scritto sul suo profilo X -. Tutte quelle donne non si sono mai incontrate prima ma, come con Weinstein, raccontano storie incredibilmente simili». «Il loro silenzio è disturbante», le ha fatto eco il miliardario Elon Musk.
Neil Gaiman, finora, ha negato fermamente ogni accusa nei suoi confronti, sostenendo che i rapporti siano stati sempre consensuali. I suoi portavoce hanno definito le testimonianze «false e vergognose», aggiungendo che «la degradazione, il bondage, la dominazione e il sadomaso forse non saranno nelle corde di tutti, ma tra adulti consenzienti non sono pratiche illegali». Si attende ancora una risposta ufficiale sul nuovo reportage del New York Magazine.
Nel frattempo, diversi progetti legati all’autore hanno subito pesanti battute d’arresto: Prime Video ha annunciato che Good Omens terminerà con un episodio di 90 minuti, invece che con la terza stagione, e ha escluso del tutto Gaiman dalla produzione, mentre Disney e Netflix hanno cancellato gli adattamenti di Il figlio del cimitero e Dead Boy Detectives. Restano invece confermati la stagione 2 di The Sandman, in arrivo su Netflix, e l’adattamento di Anansi Boys, sempre per Prime Video.
Photo by Andrew Toth/WireImage (Getty Images)
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