Leaving Neverland: il controverso documentario su Michael Jackson divide le star hollywoodiane
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Leaving Neverland: il controverso documentario su Michael Jackson divide le star hollywoodiane

Ecco le reazioni delle celebrità al tanto discusso film sull'iconico musicista

Leaving Neverland: il controverso documentario su Michael Jackson divide le star hollywoodiane

Ecco le reazioni delle celebrità al tanto discusso film sull'iconico musicista

Michael Jackson

Dopo la sua presentazione al Festival di Sundance, negli ultimi giorni il documentario Leaving Neverland, incentrato su 2 uomini che sostengono di essere stati sessualmente molestati da Michael Jackson quando erano bambini, è stato mandato in onda negli States e in Gran Bretagna. Il film ha fatto immediatamente discutere, e a esprimere i loro commenti sono anche molte star hollywoodiane.

Taj Jackson, nipote dell’iconico musicista, ha fermamente difeso lo zio: «Io sono stato con mio zio migliaia e migliaia di ore. E siccome lui non è qui per difendersi, la credibilità degli accusatori è importante. E loro non ne hanno alcuna». Evidentemente non la pensa così Oprah Winfrey, che ha recentemente intervistato gli accusatori James Safechuck e Wade Robson esprimendo molta empatia per loro: «È una situazione più grande di ogni singola persona. Questo è un momento che ci permette di vedere questa corruzione sociale, è come una piaga nell’umanità», ha detto la presentatrice, invitando gli spettatori a prendere seriamente le accuse.

Corey Feldman, attore di Stand By Me e I Goonies, ha ribadito ancora una volta che Jackson non è mai stato scorretto con lui durante tutto il periodo in cui ha frequentato il parco giochi personale del cantante, la Neverland Ranch. Ha però immediatamente replicato Judd Apatow, regista di Molto incinta e 40 anni vergine: «La difesa di Corey Feldman secondo cui “Michael Jackson è innocente perché non l’ha fatto a me” non regge. É come dire che Ted Bundy non era un assassino perché l’ho incontrato al bar e non mi ha ucciso».

«Cari Wade e James, io credo in voi e vi voglio bene. Continuate ad andare avanti», ha scritto invece la cantante Sia a sostegno dei due accusatori, mentre dal canto suo, il leggendario Stevie Wonder ha preso le difese di MJ: «È morto. Io spero che possa continuare l’ispirazione che ha dato a così tanti ragazzi e a così tante persone». Per il rapper T.I., quello che sta accadendo farebbe invece parte di un malvagio piano per screditare l’ennesimo cantante di colore: «Le persone morte non possono parlare, quindi qual è il punto? Distruggere un’altra forte leggenda black? C’è un piano per distruggere la nostra cultura!».

Qui, infine, le parole dell’attrice Amber Tamblyn: «Non posso che guardare questo documentario e pensare a quanto sia sbagliato che i bambini vengano messi nella posizione di “performare” per il solo scopo di far piacere agli adulti. È un pendio scivoloso, pericoloso e spesso abusivo».

Fonte: Marie Claire; Express

Foto: Getty Images

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