Dopo il trionfo ai Golden Globes 2016 come Miglior attore protagonista in un film drammatico per Revenant – Redivivo, Leonardo DiCaprio (qui il suo discorso di ringraziamento) è lanciatissimo nella sua corsa verso l’Oscar, ma in attesa di scoprire (domani) se sarà candidato dall’Academy, ha concesso un’intervista a Style Magazine, in cui ha condiviso i suoi pensieri a riguardo di un’eventuale premio.
«La cosa bella dell’Oscar è che non hai alcun controllo su quello che accade. Puoi solo fare buoni film. E, onestamente, io già mi considero fortunato per quello che ho potuto fare fin qui» ha risposto Leo, quando gli è stato chiesto se The Revenant potrebbe finalmente regalargli la tanto sospirata statuetta.
Nella sua già ricchissima carriera, che vanta collaborazioni con Scorsese, Spielberg, Luhrmann, Scott e Eastwood, non c’è mai stato un regista italiano, come lui stesso ha sottolineato: «È un’ esperienza che mi manca. La verità è che adoro il Neorealismo italiano: è la mia epoca preferita in tutta la storia del cinema. Vittorio De Sica e gli altri hanno cambiato la maniera di fare film in vari modi. (…) Poi Federico Fellini: per me è stato un dio. Papà mi portava a vedere tutti i suoi film. Certo che mi piacerebbe lavorare con i registi italiani di oggi».
DiCaprio sarà a Roma sabato per l’anteprima del film, chissà che Paolo Sorrentino o qualche altro grande regista italiano, passando di lì, non raccolga il suo invito.
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