Poche serie animate occidentali hanno raggiunto i livelli di inquietudine e surrealismo di Leone il cane fifone, ideata e diretta da John R. Dilworth e andata in onda nei primi anni Duemila su Cartoon Network.
Per chi appartenesse a un’altra generazione, il cartone animato ruota attorno alle peripezie di Leone, un cane rosa antropomorfo che vive nella fittizia città di Altrove in Kansas, insieme a due anziani: la gentile e ingenua Marilù e il burbero Giustino. In ogni episodio, il povero Leone si ritrova a salvare Marilù da mostri, alieni, demoni o altri fenomeni paranormali e soprannaturali, finendo sempre per salvare la situazione, ma anche per ricevere la ramanzina di Giustino, ignaro di ciò che accade realmente in casa.
Bisogna dire che la serie, che pure era rivolta a un pubblico di bambini, raggiunge davvero dei notevoli picchi “horror”, facendo anche riferimento talvolta ai grandi classici del genere. In effetti, per molti bambini di quegli anni, Leone il cane fifone ha rappresentato proprio una prima introduzione a quel genere narrativo.
Di episodi deliziosamente inquietanti ce ne sono davvero molti, ma uno in particolare tormenta ancora i nostri incubi per via di un personaggio spaventosissimo: Fred lo Strambo. Apparso nel quarto episodio della prima stagione, Fred è l’inquietante nipote di Marilù, protagonista di uno degli episodi più bizzarri e più indimenticabili di Leone il cane fifone. In effetti, in questa puntata non ci sono mostri, demoni o alieni, anzi ciò che accade è piuttosto ordinario, ma è la figura inquietante di Fred, unita al suo “malvagio” monologo interiore in voice over, a dare l’impressione, per tutta la durata dell’episodio, di star guardando qualcosa di completamente folle e in qualche modo sbagliato.
Il personaggio è caratterizzato dalla corporatura allampanata, dai grandi occhi verdi e da un angosciante sorriso simile a quello dello Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie. L’episodio in sé è ispirato a Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street, e culmina in uno dei momenti più agghiaccianti della serie, quando Fred rivela la sua malsana ossessione per l’atto di rasare a zero le persone, fino a raggiungere la pelle nuda. Una “tortura” a cui sottopone proprio il povero Leone, assolutamente terrorizzato da lui.
La storia si conclude con lo strambo nipote che viene riportato in manicomio. Ma né Leone né i suoi spettatori lo hanno dimenticato… confermate anche voi?
Fonte: Screen Rant
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