Mike Flanagan è da sempre un fan dei monologhi e ha provveduto a inserirli in molti suoi film, come Doctor Sleep e Il gioco di Gerald, e alle sue serie TV, tra cui The Haunting of Hill House e Midnight Mass, nelle quali molti personaggi di Flanagan si sono imbarcati in lunghi discorsi, spesso senza tagli e stacchi di montaggio. Ebbene, nel momento in cui ha preso le redini del franchise de L’esorcista per dirigere un nuovo capitolo della saga, i dirigenti dello studio a quanto pare erano “preoccupati” che ciò potesse incidere sul copione, rendendolo fin troppo verboso e dialogato.
“Parte di quello che ho detto a Blumhouse e alla Universal quando ne stavamo discutendo è stato che non penso che questo sia un progetto di monologhi – ha detto Flanagan intervenendo a un panel all’ATX TV Festival -. Il rituale in sé è una sorta di monologo, ma lo abbiamo visto. Abbiamo visto qualcuno gridare preghiere a qualcuno. Era spaventoso 50 anni fa”.
“Pensiamo semplicemente che sia teatrale e che il pubblico più giovane promuova l’horror. Questo è un dato di fatto – ha aggiunto Flanagan, parafrasando il feedback dei dirigenti dello studio -. Molti degli spettatori che verrà a vederlo probabilmente non hanno visto l’originale e non rimarranno impressionati da alcuna allusione a ciò. Quindi non è proprio qui che vuoi fare i lunghi monologhi sulla religione.”
Stando a quanto riportato, il prossimo film non sarà quindi un sequel di quello visto recentemente al cinema, ma, anzi, avrà un taglio del tutto nuovo e radicale sul franchise. Mike Flanagan scriverà, dirigerà e produrrà il nuovo film, frutto di un accordo da 400 milioni di dollari fatto dalla Universal ormai tre anni fa. Inizialmente il progetto era stato messo nelle mani di David Gordon Green, che con la major e Blumhouse ha rilanciato la saga di Halloween. Le recensioni negative e i risultati di L’Esorcista: Il Credente hanno spinto però a cambiare del tutto i piani.
Foto: GP Images/Getty Images for Warner Bros. Canada; MovieStillsDB
Fonte: IndieWire
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