Continuiamo con gli aggiornamenti da Taormina, dove come sapete, regista, produttori e cast del film hanno presentato il film in anteprima (leggi qui la nostra recensione) e dove Best Movie ha avuto modo di incontrare i creatori del nuovo supereroe da vicino (leggi l’intervista a Zack Snyder).
ll film è uscito giovedì scorso in Italia, non a caso nel giorno in cui si festeggia il 75mo anniversario di Superman, e sta già raccogliendo risultati strepitosi al box office in tutto il mondo. Il risultato positivo spianerebbe la strada al secondo episodio di L’Uomo d’acciaio ed è ai produttori del film Deborah Snyder, moglie del regista, e Charles Roven che abbiamo chiesto come si proseguirà. Roven soppesa le parole, perché non vuole tradirsi, ma ci spiega: “Ci sono voluti tre anni per fare questo film e ci abbiamo messo tutti noi stessi, senza essere sicuri di come sarebbe andato, ma questo ovviamente non significa che non abbiamo pensato a come andare avanti”. Continua: “Ci sono tantissime Easter Eggs nel film, ma le due più importanti sono quelle di Lex Luthor e il marchio della Wayne Enterprises sul satellite che Zod distrugge”. Aggiunge: “Superman è il pinnacolo del Pantheon degli eroi Dc Comics, quindi senza introdurre lui sarebbe stato impensabile dar vita alla Justice League”.
Sulla scorta di queste dritte, è presumibile ipotizzare che il cattivo di Superman 2 potrebbe essere Luthor, ovviamente un Luthor molto diverso da quello di Gene Hackman e più simile a una sorta di Bill Gates, intelligentissimo e ricchissimo, ma il villain con manie di conquista mondiale potrebbe anche essere presente nel primo episodio della Justice League. Pare infatti che Warner Bros/DC voglia procedere in modo diverso rispetto a Disney/Marvel e quindi creando prima l’universo condiviso e poi i vari spin off.
E il primo indizio della coesistenza nell stesso mondo sarebbe appunto quel logo della Wayne Enterprises, che alluderebbe all’esistenza di Bruce Wayne nel raggio d’azione di Superman, ma non per questo a una loro collaborazione. Abbiamo anche chiesto loro se la fine del film allude a un Superman che come nei precedenti è l’impacciato con gli occhiali e gli atteggiamenti un po’ nerd, ma la Snyder smentisce dicendo: “Volevamo che trovasse un lavoro per potersi nascondere, ma non abbiamo mai accettato la vecchia versione di una Lois Lane, abilissima giornalista, che si fa infinocchiare da un paio di occhiali: così come l’abbiamo pensato noi è più credibile e interessante”.
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