La crisi economica italiana (come quella oltreconfine ovviamente) non ha solo il volto dei lavoratori, ma coinvolge anche l’altro lato della barricata, quel mondo industriale sempre più risucchiato nel vortice. Il ritorno al cinema di finzione di un maestro italiano come Giuliano Montaldo (Sacco e Vanzetti, Il giocattolo), dopo una lunga parentesi documentarista, si concentra sull’impossibilità di avere una condotta umana ed etica nell’imprenditoria, raccontando la discesa personale di Nicola (Pierfrancesco Favino), proprietario di una fabbrica torinese ereditata dal padre e ormai sull’orlo del fallimento. Il modello condizionale del padre è ormai superato e assediato dagli operai, Nicola cerca di uscire dalla crisi concludendo una joint venture con una compagnia tedesca e utilizzando metodi sempre meno leciti, mentre nel privato si scatenano i dubbi sul matrimonio con la moglie Laura (Carolina Crescentini), che Nicola sospetta adultera. Ma lavoro e privato hanno un fondamentale legame nelle possibilità economiche di Laura.
dal 13 gennaio
(Italia 2011)
Regia: Giuliano Montaldo
Interpreti: Pierfrancesco Favino, Carolina Crescentini
Trama: Un industriale costretto a fronteggiare la crisi della sua industria e del suo matrimonio si trova di fronte a scelte difficili.
Genere: drammatico
Durata: n.d.
DA VEDERE PERCHÉ: è una fotografia della realtà italiana scattata da un regista storico del cinema di impegno civile.
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