Se l’FBI è quello di The Following, ridateci Don Matteo. Andiamo con ordine: prima richiamano Hardy in servizio senza dargli una pistola, poi permettono ad un ricercato di intrufolarsi nella casa che stanno tenendo sotto stretta sorveglianza. Dopo averlo catturato, lasciano che si suicidi in ospedale (ingoiando le sue bende). Di rintracciare una chiamata entro i classici 45 secondi non se ne parla, tanto meno concludere con successo un inseguimento, con i rapitori che diventano magicamente invisibili non appena svoltato l’angolo.
Poi. Assediano una fattoria insieme a polizia e SWAT perdendo agenti a ripetizione; lasciano che il serial-killer del secolo evada per la seconda volta indisturbato; sospettano di chiunque tranne che di quelli che hanno scritto in faccia “colpevole”. Le loro mosse sono in generale così prevedibili che le anticiperebbe anche un bambino, figuriamoci una mente metodica e geniale come quella di un pluri-omicida con lo sguardo torvo.
I rapporti con i media? Ottimi, considerando che rilasciano ogni tipo di informazione vitale alla stampa.
Tutto ciò tenendo conto del fatto che hanno permesso all’astutissimo Joe Carroll di ricevere visitatori di ogni sorta per 8 anni, con la sua prigione trasformata in una sorta di villaggio vacanze.
2) Ciao, siamo l’FBI: ci hanno dato una pistola ma non un cervello
Un'analisi semi-seria del nuovo serial con protagonista Kevin Bacon, che per alcuni è un cult e per altri...