Come scrivevamo sabato (qui l’entusiasta recensione di Giorgio Viaro) alla Festa di Roma il cinecomic all’italiana Lo chiamavano Jeeg Robot, con Claudio Santamaria nei panni di un redivivo Hiroshi Shiba e Luca Marinelli in quelli di un villain diabolico, ha spopolato ed entusiasmato critica e pubblico. Sembrerebbe incredibile, visti i ridotti mezzi economici e gli effetti speciali non altrettanto sviluppati, ma i film sui supereroi si possono realizzare anche in Italia. E sfruttando le pecularità del nostro contesto, vedi la melma radioattiva che Santamaria ingurgita direttamente dal Tevere, senza neppure aver bisogno di uno scienziato pazzo fuori controllo e la parlata romanesca dei personaggi.
Grandi lodi sia per l’inedito supereroe di Santamaria sia per il villain di Marinelli, che offre un’interpretazione degna del paragone con il Loki di Tom Hiddleston. Ad accomunarli è soprattutto, oltre alla sete di potere, è anche una certa follia. Nel soggetto italiano la follia va di pari passo con la passione per il canto e in particolare per la musica leggera italiana.
Nella puntata di BreaKing Pop di oggi potete vedere sia il momento in cui il ladruncolo Santamaria realizza di avere acquisito dei superpoteri, sia quello in cui Marinelli esprime la sua voglia di emanciparsi cantando. Potete vedere le due clip dal minuto 4:06 del filmato qui sotto:
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