Locarno 64: La fine del mondo secondo Abel Ferrara
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Locarno 64: La fine del mondo secondo Abel Ferrara

Pardo d'onore Swisscom ieri per il regista che ha presentato 4:44 Last Day on Earth e ha annunciato un film su Pasolini

Locarno 64: La fine del mondo secondo Abel Ferrara

Pardo d'onore Swisscom ieri per il regista che ha presentato 4:44 Last Day on Earth e ha annunciato un film su Pasolini

Non aveva negato una seconda chance neppure al Cattivo Tenente. Redenzioni e svolte sono stati assi portanti della sua cinematografia. Ma questa volta Abel Ferrara non perdona.

Ieri sera il regista ha ricevuto in una gremita Piazza Grande (nonostante la pioggia battente) il Pardo d’onore Swisscom al Festival del film Locarno. Per l’occasione ha regalato alla platea svizzera un breve assaggio del suo ultimo film 4:44 Last Day on Earth, con protagonisti uno dei suoi attori-feticcio Willem Dafoe e l’attuale fidanzata, Shanyn Leigh, nei panni di una coppia. Il film gareggerà alla prossima Mostra del Cinema di Venezia.

Un titolo che lascia ben poco all’immaginazione e che racconta esattamente quello che annuncia, gli ultimi giorni della Terra, la fine del mondo.

Per l’ennesima volta, dunque, al festival torna il tema dell’apocalisse, ma Abel Ferrara non usa mezzi termini e non edulcora la pillola. “Finisce tutto. Uomini, animali, piante. Tutto. E basta”, ci anticipa qualche ora prima in un caffè della città vecchia, durante la nostra intervista (che potrete leggere prossimamente su Best Movie). La causa? “Il buco dell’Ozono”.

E dove avrà luogo questa apocalisse? Da quale punto della Terra la osserveremo? Che domande! Da un appartamento di New York, la città protagonista del cinema di Ferrara, ma guai a definirla un simbolo: “E’ nei miei film perché ci vivo. La città dei miei film sarebbe Roma, se abitassi lì”. Né più né meno, in barba a tutti i critici e studiosi che sulla Grande Mela e l’autore hanno costruitito saggi e tesi.

Un simbolo però in tutto questo c’è, ed è l’orario del titolo: la fine del mondo avverrà alle 4:44 di un giorno non meglio precisato. Perché a quell’ora? Perché in cinese quella numerazione significa morte.

E a Roma Ferrara girerà uno dei suoi prossimi film, un biopic su Pasolini, autore tanto amato dal regista da fargli addirittura dichiarare: “avrei voluto vivere la sua vita”.

Chissà se questa biografia vedrà la luce prima di Storia di Abele, progetto docu-film del regista, che ha indagato sulla storia del nonno, partito da Sarno, le cui riprese sono iniziate, seppure il progetto sia rimasto momentaneamente in stand by, come ci ha confessato il regista stesso. (Foto Getty Images)

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