Attenzione: questa intervista contiene SPOILER sul finale di Logan, quindi per chi ancora NON avesse visto il film al cinema, è consigliabile fermarsi qui.
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Il finale di Logan (qui la nostra recensione) è tra i più emotivamente coinvolgenti tra quelli regalatici dai cinecomic negli ultimi anni. L’intensità del film raggiunge l’apice nella battaglia conclusiva tra il team formato da Wolverine, Laura e i suoi giovani amici mutanti, e l’esercito di Donald Pierce e il Dr. Rice, pronti a scagliare contro i protagonisti l’arma più vicina al progetto Weapon X, X-24. Che poi, è un alter ego malvagio di Logan (interpretato dallo stesso Jackman), più giovane, forte, e assolutamente privo di coscienza. È una lotta sanguinosa in cui Wolverine ha la peggio perché finisce impalato su un tronco d’albero. Laura riesce a uccidere una volta per tutte X-24 sparandogli in testa con un proiettile d’adamantio, ma per Logan non c’è più niente da fare e l’eroe muore tra le braccia della ragazzina, ritrovando però in sé la serenità perduta.
Intervistato da Collider, il regista James Mangold ha parlato di cosa l’ha portato a virare verso una fine così drammatica: «Ho cominciato a pensarci nei mesi successivi a Wolverine – L’immortale. Mi piacevano le tematiche che sarebbero emerse dallo scontro con X-24, che in un certo senso è come se fosse un riflesso oscuro di Logan, più selvaggio e brutale. E quando questo lato di lui muore, è come se Logan si liberasse del grosso peso che lo ha afflitto per tutti questi anni. Quando Laura è inginocchiata di fianco a lui, tra i due c’è una vera connessione e le ultime parole di Logan nascono dalla sua serenità acquisita. Sono parole che nei 121 minuti precedenti del film non avrebbe mai potuto dire. Le ha scritte Scott Frank: quando me le ha inviate ho pensato “Oddio, ci siamo”. E Hugh le ha interpretate in modo fenomenale. Logan era un uomo imprigionato in un tunnel infinito che ha percorso per tutta la sua vita, senza rivedere mai la luce. Questo per la sua relazione con la morte, che riusciva sempre a evitare dato il suo potere rigenerante. Ma quando tiene le mani di Laura nelle sue, prova un sentimento d’amore puro, tipico di una famiglia, e lo lascia entrare come mai aveva fatto prima. È questo che lo libera, finalmente».
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Fonte: Collider
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