Lost è alle sue puntate finali e ormai tutti, districandosi tra probabili copioni rivelati, dibattiti televisivi e informatici, si pongono la fatidica domanda: come andrà a finire? Basandosi su queste premesse, durante il Telefilm Festival di Milano, gli organizzatori della manifestazione hanno indetto un dibattito aperto al pubblico in cui, personaggi di spicco del mondo giornalistico, hanno moderato diversi interventi mirati a stabilire se il serial che ha fatto storia è da ritenere “un vero capolavoro oppure una boiata pazzesca”, come recitava il titolo stesso dell’incontro.
La parola è stata subito presa da Alessandra Comazzi, critica televisva de La Stampa, che non ha esitato, nonostante la sala gremita di pubblico fosse quasi interamente a favore di Lost, a schierarsi tra coloro che lo ritengono una boiata. O meglio, la Comazzi difende la creatività inventiva dell’ideatore J.J. Abrams, ma trova il serial troppo impegnativo da seguire: pensando infatti che una persona di ritorno dal lavoro non abbia sempre voglia di seguire così attentamente personaggi e intrecci sempre più complessi, crede sia un serial portato un po’ troppo all’esasperazione.
Di tutt’altro parere invece Maccio Capatonda, al secolo Marcello Macchia, attore e comico italiano, che trova affascinante proprio il «non capire ma credere di aver capito», ragionamento che lo porta a confrontare la dinamica narrativa di Lost ai film di David Lynch, belli e coinvolgenti proprio per le atmosfere che creano, per i ragionamenti che stimolano ma non certo per la linearità della trama, proprio per questo si trova ad affermare che «Lost è bello per quello che non si vede, per quello che non viene detto. Non interessa il finale, l’importante è sapere che c’è un qualcosa dietro a tutto».
Intervento particolarmente atteso quello di Gianluca Neri, blogger di Macchianera che nei giorni scorsi ha reso pubbliche sei pagine del copione dell’ultima doppia puntata di Lost, schierato ovviamente tra coloro che lo ritengono un capolavoro: lo ritiene unico caso in televisione degno di essere affiancato a Twin Peaks, considerato una pietra miliare del genere moderno del serial televisivo. Certo, ammette che se si dovesse riassumere in pochi minuti tutta la trama ci si troverebbe di fronte «non ad una boiata ma, alla boiata delle boiate», ma questo è proprio la forza di Lost… che costringe lo spettatore a seguirlo dalla prima all’ultima puntata, difficilmente infatti ci si può appassionare a serie già cominciata.
Singolare però il caso di Fabrizio Biasin, giornalista di Libero, che nonostante non veda in Lost un capolavoro dopo aver visto una puntata si è incuriosito a tal punto da restare incollato allo schermo fino alle 6 del mattino per capire cosa stesse succedendo su quella misteriosa e complicata isola. Arrivato però a questo punto l’unica cosa che gli interessa è vedere come vada a finire per porre finalmente la parola “basta” a tutta questa bagarre.
Tra gli interventi è da segnalare infine quello di Mattia Nicoletti, critico cinematografico, che si inchina di fronte all’abilità di J.J. Abrams nel creare un serial così articolato da poter essere chiamato addirittura “character drama”. Sono infatti i molteplici personaggi – mai visti così tanti comprimari in una serie televisiva – a rappresentare il punto forte di Lost, personaggi di cui seguiamo non solo le vicende sull’isola, ma anche quello che erano prima, dopo e addirittura in un mondo parallelo, nello snodarsi delle stagioni ha visto infatti delinearsi sempre più una meravigliosa situazione in cui sono «persi i personaggi e persi gli spettatori e l’unico modo per ritrovarsi è prendersi per mano» e andare assieme incontro alla fine!
Insomma, tenendo conto anche degli interventi del pubblico, magari polemici e orientati a evidenziare la situazione di deriva in cui ci si trova ora, l’incontro si è concluso spezzando una lancia sicuramente in favore di Lost ma con un punto di domanda finale che potremo eliminare solo dopo aver visto l’ultima puntata che verrà mandata in onda in via del tutto eccezionale da Fox, canale 110 di Sky, alle 6 del mattino del 24 Maggio, ovvero in contemporanea con l’America.
A questo punto la parola passa a voi lettori, cosa ne pensate e come vi schierate in merito a Lost, siete dalla parte di coloro che lo ritengono un capolavoro oppure tra quelli convinti che si tratti di una boiata pazzesca? Per fare il punto della situazione su come si è snodata la serie quì trovate la guida di Lost.
Se volete leggere o scrivere teorie sul gran finale di Lost leggete la nostra guida.
Per i prossimi appuntamenti di Telefilm Festival consultate invece il programma.
Da sinistra Fabrizio Biasin e Maccio Capatonda
Da sinistra Gianluca Neri, Mattia Nicoletti e Alessandra Comazzi
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