Lost, il finale originale avrebbe risolto il più grande mistero della serie
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Lost, il finale originale avrebbe risolto il più grande mistero della serie

Le limitazioni di budget portarono i creatori a dover rinunciare all'idea

Lost, il finale originale avrebbe risolto il più grande mistero della serie

Le limitazioni di budget portarono i creatori a dover rinunciare all'idea

Uno degli elementi che hanno reso Lost un fenomeno televisivo mondiale è stato il suo intreccio ricco di enigmi, che avvolgono i personaggi, l’isola e la trama stessa in un’aura di mistero. Sin dal primo episodio, l’enigmatica presenza del “mostro” ha catturato l’immaginazione del pubblico, fino a rivelarsi, nel corso della serie, come una colonna di fumo nero senziente. Tuttavia, il motivo per cui questa entità assume tale forma non viene mai chiarito. Un’idea originale per il finale della serie, però, avrebbe potuto offrire una spiegazione concreta: un vulcano magico, concepito inizialmente come cuore pulsante dell’isola.

Inizialmente, il cuore dell’isola non era rappresentato da una grotta luminosa, bensì da un vulcano dormiente, contesto in cui la trasformazione di un potente antagonista in una colonna di fumo nero avrebbe avuto decisamente più senso. Il vulcano, con le sue proprietà magiche, avrebbe giustificato l’esistenza del mostro e offerto un contesto narrativo più definito per la battaglia finale tra Jack Shephard e l’impostore John Locke. Tuttavia, questa idea fu abbandonata per ragioni di budget, lasciando il mistero del mostro avvolto in una dimensione più metaforica.

Quando Damon Lindelof e J.J. Abrams si misero al lavoro sul pilot, un team di sceneggiatori fu incaricato di delineare i primi episodi della serie e sviluppare una sorta “bibbia” narrativa. Molti elementi emblematici della storia, come il conflitto centrale, la DHARMA Initiative e il movimento dell’isola nel tempo e nello spazio, vennero definiti già in questa fase. Tuttavia, il mistero del mostro di fumo rimase volutamente vago. All’inizio, veniva descritto come un “sistema di sicurezza”, forse frutto di un esperimento scientifico fallito o di una tecnologia avanzata. Questa scelta mirava a soddisfare le esigenze di una rete televisiva poco incline ad accettare elementi troppo fantastici.

In un’intervista del 2017, Lindelof e Carlton Cuse rivelarono che l’episodio dedicato al conflitto tra Jacob e l’Uomo in Nero avrebbe dovuto iniziare con il vulcano. Questo elemento sarebbe stato la fonte dei poteri del mostro, rappresentando una sorta di “Monte Fato” di Lost. Tuttavia, le limitazioni di budget portarono ABC a bocciare l’idea, costringendo i creatori a modificare la narrazione. Il vulcano fu sostituito dalla “grotta del cuore dell’isola”, mantenendo però il conflitto tra luce e oscurità come fulcro tematico della serie.

La scelta di non fornire una spiegazione dettagliata sull’origine del mostro ha permesso agli autori di arricchire la sua dimensione simbolica: l’Uomo in Nero, trasformato in un’entità fatta di fumo a causa della sua rabbia e del suo odio, incarna il lato oscuro dell’umanità, in contrasto con la speranza e l’ottimismo rappresentati da Jacob. Il loro conflitto, più che uno scontro tra bene e male, riflette una lotta filosofica tra cinismo e fede.

La forma fumosa del mostro è una manifestazione della natura distruttiva e priva di identità dell’Uomo in Nero. Non essendo mai riuscito a lasciare l’isola, la sua conoscenza del mondo esterno era limitata a ciò che poteva “scansionare” nelle menti delle sue vittime. Questo potrebbe spiegare perché, dopo aver perso la sua forma umana, non abbia potuto assumere un aspetto più elaborato. Al contrario, il fumo nero rappresenta perfettamente la sua essenza: un’entità priva di radici, guidata dalla rabbia e dal desiderio di fuga.

Nonostante l’abbandono del vulcano, alcuni elementi nella serie sembrano alludere a questa idea iniziale. Ci sono riferimenti impliciti a vulcani nell’isola, e il concetto stesso di un cuore pulsante e distruttivo si ritrova nella grotta luminosa introdotta nelle ultime stagioni. Tuttavia, Lindelof stesso ammise che una battaglia finale ambientata in un vulcano avrebbe rischiato di sembrare visivamente poco credibile, specialmente se paragonata a scene epiche come il duello su Mustafar in Star Wars: La vendetta dei Sith.

Alla fine, Lost ha scelto di mantenere l’ambiguità, trasformando il Fumo Nero in un simbolo del conflitto interiore umano, decisione che ha reso il mostro un elemento meno tangibile ma più potente dal punto di vista metaforico.

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Fonte: CBR

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