Lost, l'episodio più brutto della serie è anche quello che l'ha salvata
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Lost, l’episodio più brutto della serie è anche quello che l’ha salvata

Persino gli showrunner concordano: è la puntata peggiore di tutte, ma ha avuto un ruolo fondamentale

Lost, l’episodio più brutto della serie è anche quello che l’ha salvata

Persino gli showrunner concordano: è la puntata peggiore di tutte, ma ha avuto un ruolo fondamentale

Il cast di Lost

Sono passati quindici anni dalla trasmissione del finale di Lost, probabilmente uno dei momenti più divisivi della storia della televisione. Nonostante il suo impatto rivoluzionario sia universalmente riconosciuto, l’ultimo episodio ha spaccato nettamente il pubblico tra coloro che hanno rimpianto di aver seguito lo show per sei stagioni e coloro che invece difenderebbero fino alla morte le scelte degli showrunner Damon Lindelof e Carlton Cuse.

Una cosa, però, è certa: il finale non è considerato l’episodio più brutto di Lost. Quella medaglia spetta invece al nono episodio della terza stagione, intitolato Straniero in terra straniera. I motivi per cui gli è stata affibbiata questa sfortunata etichetta sono molteplici, ma possono essere sostanzialmente ridotti a una certa ripetitività nella struttura, che ormai iniziava a essere pesante per gli spettatori.

Si tratta, infatti, dell’ennesima puntata incentrata su Jack e dominata principalmente da flashback sul suo passato, con ben poca trama vera e propria (l’unico elemento di “plot” è il salvataggio di Juliet dalla sua condanna a morte). Lo sviluppo del leader della banda, però, procedeva molto lentamente: mentre i flashback dedicati agli altri personaggi, come Locke, Ben e Sawyer, riuscivano ad arricchire la loro personalità, gli episodi su Jack tendevano a reiterare le stesse informazioni sul suo passato, sul complicato rapporto con il padre e con la moglie. Insomma, per chi stava guardando Lost in quel periodo Straniero in terra straniera è suonato un po’ come un campanello d’allarme: la serie aveva bisogno di un cambio di passo, e Jack di una crescita più netta e articolata.

Curiosamente, questa opinione non era condivisa soltanto tra gli appassionati. Anche Lindelof e Cuse, infatti, hanno più volte citato questo episodio come punto di rottura. Si potrebbe anzi dire che sia stato proprio Straniero in terra straniera a “salvare” Lost da un finale ben peggiore rispetto a quello che gli è poi toccato. Come hanno raccontato gli showrunner nel 2009, infatti, era in corso una sorta di tira e molla con il network ABC: la rete era consapevole di avere tra le mani una gallina dalle uova d’oro, e non aveva la minima intenzione di cedere alle richieste degli autori di suddividere la storia in sei stagioni e fissare già la data del gran finale. Al contrario, desiderava che andasse avanti a oltranza, fino a che il pubblico non si fosse stufato.

È stata proprio la reazione negativa a questo episodio a convincere ABC a fidarsi invece degli autori e ad accelerare la chiusura della serie, con tre stagioni più brevi che avrebbero eliminato completamente gli episodi filler. «Abbiamo ricevuto un feedback che diceva: “Non ci piace questo episodio” – ha ricordato Lindelof -. “La nostra risposta è stata: “Nemmeno a noi, ma questo è il massimo che possiamo fare se non lasciate progredire la storia“. Al che, ABC ha chiesto: “Come vi muovereste, se vi lasciassimo decidere una scadenza per il finale?”. E noi abbiamo detto: “Dateci una scadenza, e ve lo diremo”. Senza quell’episodio, la conversazione non avrebbe raggiunto questo punto».

Insomma, anche se per i fan si tratta innegabilmente dell’episodio più brutto di Lost, bisogna riconoscergli il merito di aver rappresentato un punto di svolta, aprendo la strada a un finale che, per quanto divisivo, ha finito per fare la storia della Tv.

Fonte: MovieWeb

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