Lost è finalmente tornato su Netflix dopo una lunga assenza, dando così l’opportunità ad una nuova generazione di spettatori di potersi godere in prima persona tutti i misteri e le suggestioni di uno show che ha indubbiamente segnato la storia della serialità televisiva.
Non è un segreto che molti di questi misteri – dall’orso polare visto nel primo episodio al celebre fumo nero – siano stati lasciati dagli autori parzialmente insoluti; tuttavia, uno dei più noti e dibattuti dai fan di Lost è quello relativo alla celebre serie di sei numeri, “4, 8, 15, 16, 23 e 42“, che ha continuato a spuntare durante tutta la serie in luoghi e apparentemente senza alcun legame tra loro. Ma quale significato si nasconde dietro questa sequenza numerica?
Questi numeri fanno la loro apparizione nell’episodio 18 della Stagione 1, intitolato appunto “Numeri“. Qui scopriamo che, poco prima dell’incidente aereo, Hurley aveva giocato alla lotteria i numeri “4, 8, 15, 16, 23 e 42”, al quale tuttavia è seguita una serie di disgrazie. In particolare, suo nonno è morto di infarto, il prete che supervisionava il funerale è stato colpito da un fulmine, la casa di sua madre va a fuoco e lo stesso Hurley viene arrestato con false accuse.
In un secondo momento viene poi rivelato che Hurley una volta era stato in un manicomio, dove uno dei suoi compagni pazienti, Lenny, ripeteva spesso tali numeri. Possiamo quindi dedurre che Hurley abbia scelto quei numeri per la lotteria perché erano impressi nella sua mente. In cerca di risposte per gli eventi accaduti, Hurley decide di visitare Lenny, chiedendogli il significato dei numeri, con Lenny gli dice di recarsi in Australia per parlare con un uomo di nome Sam Toomey.
Al suo arrivo, Hurley apprende subito che Toomey è morto quattro anni prima, però incontra la sua vedova, Martha, la quale fa luce sul passato condiviso da Lenny e Toomey. Nel 1988, quando entrambi erano di servizio in marina, hanno accidentalmente intercettato una trasmissione radio che ripeteva i sei numeri più e più volte. Toomey usò poi i numeri per giocare ad una lotteria di Stato, tuttavia anche lui, dopo aver vinto, subì una serie di sventure che lo portò a togliersi la vita.
È proprio col volo di ritorno che Hurley si schianta sull’isola. Lui e i sopravvissuti incontrano Danielle Rousseau, una scienziata finita sull’isola 16 anni prima; inoltre Hurley trova documenti appartenenti a Danielle, che ripetono i numeri all’infinito. Alla richiesta di spiegazioni da parte di Hurley, Danielle ammette che è stata la trasmissione dei numeri a portarla sull’isola, proprio come vi hanno inavvertitamente trascinato Hurley durante il suo viaggio in Australia alla ricerca di risposte.
Il mistero dei numeri si infittisce nella seconda stagione, quando viene introdotta la struttura di ricerca scientifica del Progetto Dharma, nota come Il Cigno. Qui i sopravvissuti incontrano Desmond Hume, responsabile del funzionamento della stazione. Il suo lavoro consiste nell’inserire un codice ogni 108 minuti per contenere l’energia elettromagnetica dell’isola, e il codice è appunto “4, 8, 15, 16, 23, 42”. Curiosamente, 108 è anche la somma dei sei numeri della sequenza.
Perché mai questi numeri fossero specificamente necessari per contenere l’elettromagnetismo non viene mai spiegato nello show, tuttavia nello show emerge come la sequenza numerica corrisponda a sei coefficienti numerici di un’equazione formulata da Enzo Valenzetti, un matematico che negli anni ’60 iniziò a lavorare ad un modo per prevedere con precisione quando sarebbe giunta la fine del mondo. Nello specifico, il fine ultimo del Progetto Dharma è sempre stato quello di trovare un modo di cambiare i fattori dell’equazione, e quindi ritardare il più possibile l’apocalisse.
Ma l’aspetto più importante dei numeri arriva nella stagione finale della serie, che esplora il conflitto secolare tra il protettore dell’isola, Jacob, e suo fratello, l’Uomo in Nero. Sapendo che la sua nemesi progettava di ucciderlo e fuggire dall’isola, Jacob realizza presto di dover nominare un successore, e decide di osservare ciascuno dei suoi potenziali candidati tramite un faro. Ogni numero sul quadrante del faro corrispondeva ad un diverso candidato, e i sei personaggi più importanti di Lost corrispondono proprio ai sei numeri della sequenza. John Locke era il candidato 4, Hurley era l’8, Sawyer era il 15, Sayid era il 16, Jack il 23 e Jin il 42.
Nel corso dell’ultima stagione è lo stesso Jacob a suggerire come l’eventuale fuga dell’Uomo in Nero dall’isola porterà inevitabilmente a conseguenze catastrofiche. Pur non spiegando cosa implicherebbe la sua fuga, vale la pena notare come ognuno dei candidati di Jacob – i quali, ricordiamo, condividono gli stessi numeri dell’equazione di Valenzetti – abbia giocato un ruolo fondamentale nel fermare lo stesso Uomo in Nero.
Fin dal principio, Lost ha esplorato il conflitto tra destino e libero arbitrio. L’ultima stagione invece si è spostata fortemente dalla parte del primo. Se la natura dei numeri non ha mai ricevuto una spiegazione letterale, le loro riapparizioni costanti durante la serie – anche precedenti allo schianto aereo – suggeriscono che i sei candidati principali di Jacob erano sempre stati destinati ad arrivare sull’isola. Ma potrebbe trattarsi anche di una coincidenza, dal momento che nella sua ultima conversazione con i sopravvissuti, Jacob stesso afferma che i personaggi sono “solo numeri”.
Ad oggi non esiste ancora una risposta univoca. Forse questa rimane una delle caratteristiche che rendono la serie così amata. A più di dieci anni dalla sua conclusione, Lost continua infatti a scatenare discussioni e confronti, che ora sono pronti a “tormentare” una nuova generazione di spettatori.
Vi ricordiamo che tutte le stagioni di Lost sono disponibili in streaming su Netflix.
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Foto: The CW
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