Il primo episodio di Lost contiene un dettaglio che inizialmente è stato frainteso dai fan come un errore di continuità, ma che in realtà svelava già un grande mistero della serie. Quando la serie debuttò nel 2004, il suo successo sorprese tutti, dai produttori al pubblico. La trama, che mescolava elementi di mistero, avventura e sci-fi, si concentrava su un gruppo di sopravvissuti di un incidente aereo che si ritrovano su un’isola misteriosa, popolata da creature enigmatiche e segreti oscuri. Tra i tanti interrogativi che il pubblico si trovò ad affrontare sin da subito, uno dei più grandi fu il destino dei protagonisti e la natura dell’isola stessa.
Tuttavia, un elemento centrale del primo episodio, che sembrava solo un piccolo errore tecnico, in realtà rivelava una verità fondamentale. Si trattava delle differenze nei dialoghi dei flashback che raccontano gli eventi precedenti il disastro aereo, in particolare l’annuncio della cintura di sicurezza. Nelle prime scene di flashback, i protagonisti sentono tre versioni leggermente diverse dello stesso messaggio, a seconda del punto di vista del personaggio. Questo disallineamento, in realtà, non era dovuto a un errore di produzione, ma era un segno intenzionale che le flashback non dovevano essere viste come racconti oggettivi, ma come interpretazioni soggettive dei personaggi stessi.
Nel caso specifico del segnale di allacciare le cinture di sicurezza, la battuta pronunciata dalla hostess Cindy variava a seconda di quale personaggio fosse al centro della scena. Jack, nel suo flashback, ascolta una versione, mentre Charlie e Kate sentono una leggermente diversa. Questo non è un semplice errore di continuità, ma un indizio che i flashback, e in seguito anche i flash-forward e i più complicati flash-sideways, sono esperienze soggettive, legate alle percezioni e alla memoria dei protagonisti. La produzione di Lost voleva che il pubblico comprendesse che le esperienze dei personaggi, sia sull’isola che fuori, non erano riportate in modo lineare o infallibile.
Nel primo episodio, quando i sopravvissuti all’incidente aereo iniziano a parlare di dove si trovavano prima del disastro, alcuni di loro fanno riferimento alla città di Los Angeles, ma con un errore di continuità. In particolare, in uno degli episodi, il personaggio di Jack Shephard dice che il volo Oceanic 815 stava decollando da Sydney, in Australia, diretto a Los Angeles, California, ma c’è una piccola incongruenza riguardante le informazioni che ci sono state date sulla direzione del volo.
Nel primo episodio, alcuni personaggi fanno delle osservazioni che sembrano indicare che la direzione del volo fosse verso est, mentre, geograficamente parlando, un volo che parte da Sydney dovrebbe dirigersi verso ovest per raggiungere Los Angeles, dato che i due luoghi sono separati dall’Oceano Pacifico. In altre parole, i personaggi sembrano erroneamente suggerire che il volo stesse volando in una direzione opposta a quella corretta.
Nel primo momento in cui Cindy pronuncia l’annuncio, si sente chiaramente dire che l’aereo è diretto verso Los Angeles, ma nella seconda scena, durante un altro flashback in cui vediamo l’hostess fare lo stesso annuncio, si fa riferimento ad “L.A.” invece di “Los Angeles”.
Questa scelta narrativa rispondeva anche a una volontà di rendere le storie più intime e psicologiche, evidenziando come ogni ricordo fosse filtrato dal punto di vista dei singoli. La memoria umana è, infatti, soggetta a distorsioni e interpretazioni personali, un concetto che diventa chiaro nel corso della serie. Anche se la maggior parte degli spettatori interpretava queste incongruenze come errori, si trattava in realtà di un sofisticato gioco narrativo che avrebbe dato il tono all’intera serie.
Nel corso degli anni, questa rivelazione ha aggiunto una profondità inaspettata alla narrazione, facendo di Lost una serie che non si limitava a presentare misteri da risolvere, ma che esplorava anche la psicologia dei suoi protagonisti, le loro percezioni e la loro evoluzione. La rivelazione che questi “errori” nei flashback non fossero tali, ma piuttosto segnali della natura soggettiva dei ricordi, ha contribuito a consolidare la reputazione della serie come un’opera complessa e ricca di sfumature, ben lontana dall’essere solo una storia di sopravvivenza su un’isola misteriosa.
Quello che sembrava essere un piccolo errore nel primo episodio si è, in definitiva, rivelato un elemento cruciale nella costruzione della trama e nella comprensione del linguaggio visivo e narrativo di Lost, una serie che ha saputo lasciare il segno nel panorama televisivo per la sua capacità di combinare mistero, dramma e riflessioni sulla memoria e sulla realtà.
Leggi anche: Lost, arriva il documentario che tutti i fan della serie devono assolutamente guardare
Fonte: CBR
© RIPRODUZIONE RISERVATA