Lost, ve ne siete accorti? I protagonisti hanno un legame inaspettato con... Stephen King!
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Lost, ve ne siete accorti? I protagonisti hanno un legame inaspettato con… Stephen King!

É innegabile che il Re dell'horror abbia avuto un impatto profondo sulla serie di J.J. Abrams

Lost, ve ne siete accorti? I protagonisti hanno un legame inaspettato con… Stephen King!

É innegabile che il Re dell'horror abbia avuto un impatto profondo sulla serie di J.J. Abrams

Collage Lost e Stephen King

La trama dell’iconica serie tv Lost, creata da J.J. Abrams nel 2004 in collaborazione con Damon Lindelof, è figlia di numerose influenze provenienti da vari ambiti culturali, letterari e filosofici. Tra le principali fonti di ispirazione figura nientemeno che Stephen King, il celebre autore di horror e narrativa fantastica. La serie, che ha catturato l’immaginazione di milioni di spettatori con il suo cast corale e i complessi intrecci narrativi, ha preso infatti spunto da molte delle tematiche e delle dinamiche presenti nei romanzi del re dell’orrore, in particolare nel suo celebre L’ombra dello scorpione.

Lost incorpora nel suo vasto universo anche elementi tipici del genere horror, con personaggi che lottano per la sopravvivenza in circostanze estremamente difficili. Uno dei riferimenti più evidenti a King si trova in un flashback del personaggio di Juliet Burke (interpretato da Elizabeth Mitchell), in cui la donna afferma che il suo libro preferito sia Carrie, il romanzo d’esordio del celebre autore. Tuttavia, le influenze del re dell’orrore non si limitano a una mera citazione: la saga apocalittica L’ombra dello scorpione ha avuto un impatto significativo su molte trame e personaggi di Lost, in particolare sulla costruzione della lotta tra il bene e il male.

Nel romanzo in questione, infatti, si tratta di uno degli snodi di trama fondamentali, che fa ritorno frequentemente anche in Lost. La storia di King ruota attorno a un’apocalisse globale causata da un virus mortale che decima il 99,4% della popolazione mondiale. I pochi sopravvissuti si trovano a dover scegliere tra due leader carismatici: la benevola Madre Abigail e l’oscuro e malefico Randall Flagg. Questo scontro tra due forze opposte, con la conseguente formazione di fazioni contrapposte, è simile alla dinamica di Lost, dove i personaggi principali si schierano tra il bene, rappresentato da Jacob, e il male, incarnato dal Misterioso Uomo in Nero, interpretato da Titus Welliver.

Flagg è un personaggio manipolatore che riesce ad attrarre a sé seguaci, spesso persone vulnerabili che ha il potere di controllare. La sua figura ricorda molto quella dell’Uomo in Nero che, in maniera analoga, si traveste di inganno per ottenere il controllo sugli altri. Un esempio significativo di questa manipolazione si trova nel personaggio di Claire (Emilie de Ravin), che viene ingannata dal Misterioso Uomo in Nero una volta che assume l’aspetto di suo padre, Christian Shepherd (John Terry). Questa connessione tra i due personaggi è esplicativa dell’influenza di King sulla narrazione di Lost, dove il bene e il male non sono solo concetti astratti ma si manifestano attraverso azioni, inganni e sacrifici.

Un altro esempio del profondo legame tra la serie e le opere dell’autore è il personaggio di Charlie Pace, interpretato da Dominic Monaghan. Questi è un musicista fallito, un ex tossicodipendente, chiaramente ispirato al Larry Underwood de L’ombra dello scorpione. Charlie, proprio come Larry, è un personaggio con un passato turbolento, che si trova a dover compiere sacrifici importanti per il bene degli altri. La sua evoluzione verso il sacrificio finale, in cui decide di morire per salvare gli altri e per impedire che il male prevalga, riflette il percorso di Larry in L’ombra dello scorpione. Charlie si sacrifica in una delle scene più iconiche della serie, quando si immerge nel Looking Glass, una stazione sotterranea per bloccare i segnali provenienti dall’isola e consentire a Desmond di fuggire. Questo atto di eroismo finale ricorda quello di Larry, che, pur avendo un percorso di crescita più graduale, compie un sacrificio simile per proteggere l’umanità da Flagg.

Lost non si limita solo a prendere ispirazione da L’ombra dello scorpione, ma attinge anche ad altri temi ricorrenti nell’opera di Stephen King, come le archetipiche figure dell’“eroe silenzioso”, del “nerd” o del “tecnico”. I personaggi dell’iconica serie ABC, come Jack Shephard (Matthew Fox), che incarna l’eroe silenzioso, e Sayid (Naveen Andrews), che ricopre il ruolo del tecnico, sono legati a doppio filo con i protagonisti de L’ombra dello scorpione. Jack, ad esempio, ricorda la figura di Stu Redman, un eroe che si distingue per il suo coraggio e la sua determinazione.

Insomma, il legame tra Lost e la bibliografia di Stephen King è evidente non solo nei temi e nelle dinamiche tra i personaggi, ma anche nella costruzione stessa della trama, che intreccia sacrifici, scelte morali e la continua lotta tra il bene e il male. Sebbene Lost abbia preso spunto da molte altre fonti, è innegabile che King abbia avuto un impatto profondo sulla serie, contribuendo a forgiare alcuni dei suoi personaggi più complessi e le sue tematiche più coinvolgenti.

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Fonte: CBR

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