Love Lies Bleeding è stato proiettato nella serata di sabato nella cornice del Brussels International Fantastic Film Festival. Una proiezione che purtroppo si è rapidamente trasformata in una meschina ostentazione di omofobia, misoginia e violenza. Ma facciamo un passo indietro.
Acclamato al Festival di Berlino e al Sundance, e ancora in attesa di essere distribuito nei paesi europei francofoni, il debutto di Love Lies Bleeding al BIFFF era a buon diritto considerato come un’occasione imperdibile per gli spettatori, in attesa di poter vedere il discusso thriller di Rose Glass con Kristen Stewart e Katie O’Brian.
La trama del thriller vede al centro una storia d’amore tra due donne e non esita a mostrare scene di sesso crude e realistiche. Tali fattori hanno finito per trascinare in sala non solo il pubblico queer sinceramente interessato al film, ma anche alcune frange di spettatori decisamente maldisposti verso il questi temi.
Come risultato, la serenità del pubblico presente in sala è stata minata da una raffica di commenti omofobi e tossici, caratterizzati da una violenza verbale crescente. Situazione che ha rapidamente spinto ben più di 60 donne appartenenti alla comunità queer ad abbandonare la sala, e che avrebbe inoltre portato ad almeno tre casi di violenza fisica. Elina Fischer, una delle spettatrice paganti, ha così descritto la situazione creatasi a Variety:
«Le cose sono sfuggite di mano. Temevamo per le nostre vite, perché il tipo di persone che dicono queste cose durante una proiezione del film sono il tipo di persone che sono solite aggredirci. Ci siamo spaventate e abbiamo deciso di andarcene.»
Una partecipante ha così descritto l’atmosfera creatasi in sala:
«Una volta che ci siamo alzate, abbiamo iniziato a sentire insulti diretti a noi, ma poi è diventato man mano qualcosa di molto più cattivo. Violento. Eravamo sopraffatte, piangevamo e ci dicevamo che non era normale.»
I primi commenti irriverenti provenienti da alcune sezioni dell’auditorium hanno preso una piega sempre più inquietante, con le scene d’amore del film accolte con insulti a sfondo omofobico, mentre una sequenza di coercizione sessuale è stata invece accolta da fragorosi applausi. I presenti in sala hanno poi raccontato il climax dell’accaduto in una dichiarazione condivisa con Variety nella quale spiegano:
«Conosciamo la differenza tra le battute standard e insulti e commenti lesbofobici. Quando una parte del pubblico applaude durante quella che percepiamo come una scena di stupro, quando mimano la masturbazione esclamando alle attrici sullo schermo cose come “Spogliatevi!”, “Lei vuole solo il c**zo”, “Sono disgustose”, e “Sporche lesbiche” alla minima scena di intimità lesbica, una volta che gli spettatori si alzano per lasciare il teatro o chiedere rispetto, solo per essere fischiati, insultati e aggrediti fisicamente, e una volta che decine di lesbiche lasciano il teatro in lacrime, insultate, degradate e scioccate, non possiamo certo parlare di un’atmosfera bonaria.»
Un linguaggio così acceso e turpe che ha spinto tra i 60 e gli 80 dei presenti ad abbandonare la sala per raggrupparsi nella lobby del cinema, chiedendo che la proiezione di Love Lies Bleeding venisse interrotta. Una richiesta che non ha trovato riscontro positivo da parte dell’organizzazione, accendendo ulteriormente gli animi della folla. Jonathan Lenaerts, addetto stampa del BIFFF, ha confermato la richiesta di intervento della polizia, che è intervenuta per sedare gli animi e garantire la continuazione dello spettacolo:
«Avevamo programmato questo film specificamente perché toccava la comunità LGBT. Abbiamo pensato che fosse fantastico che questo genere di film venisse presentato anche a questa comunità, dandoci così l’opportunità perfetta di accogliere un nuovo pubblico al nostro festival.»
Vista la piega che hanno preso gli eventi, la mossa non può dirsi completamente riuscita, anche se dal canto suo Lenaerts crede ne sia valsa la pena:
«Abbiamo il dovere di contestualizzare. Fare in modo che tutte le comunità si sentano egualmente benvenute. L’umorismo in sala non dovrebbe mai essere mirato e animato da spirito malevolo, e tutte le eccezioni sono intollerabili. Ad essere sinceri, un grammo di merda ha rovinato un chilo di caviale, e ora faremo tutto il possibile per rimuovere quel grammo di merda. Prenderemo misure dirette: se qualcuno fa commenti inappropriati, sarà immediatamente sbattuto fuori.»
Nella giornata di domenica, il BIFFF ha poi rilasciato una dichiarazione ufficiale che non ha mancato di attirare forti critiche. Sebbene gli organizzatori non esitino a definire come “inaccettabile” quanto accaduto, in molti dei presenti che hanno assistito alla proiezioni rimproverano di non aver menzionato nel comunicato la natura esplicita delle offese, limitandosi a scusarsi per i “commenti discriminatori contro qualsiasi comunità.”. Una partecipante ha commentato il comunicato con parole piuttosto dure:
«Il comunicato stampa non fa assolutamente scuse, e non si assume alcuna responsabilità per aver commesso un errore, il BIFFF – e i festival in generale – dovrebbero riconoscere che i loro film non sono neutrali, che alcuni hanno un valore politico, qualcosa da dire su certe comunità, come in questo caso è stato sulla comunità lesbica. Ed è stato un errore presentare questo film senza alcun contesto o preparazione – specialmente per un simile pubblico. […] Siamo stati davvero derubati di qualcosa, derubati del nostro momento.»
Elina Fischer ha invece aggiunto:
«Questo film ci rappresenta. È stato fatto per e dalla nostra comunità, quindi avere la nostra esperienza rovinata dagli omofobi presenti in sala è stato terribile. Ci sentiamo tutti molto tristi, scioccati e arrabbiati, perché sentiamo che la nostra posizione non può esistere senza attacco. La lotta contro l’omofobia ha ancora molta strada da fare.»
Cosa ne pensate ? Fatecelo sapere nei commenti!
Leggi anche: Kristen Stewart, onanismo in sala: arrestato uno spettatore di Love Lies Bleeding
Foto: MovieStillsDB
Fonte: Variety
© RIPRODUZIONE RISERVATA