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Love Lies Bleeding: arriva al cinema un incubo neo-noir tra sangue, steroidi e surrealismo

Arriva il 12 settembre nelle sale il nuovo gioiellino neo-noir targato A24 che vede nei panni delle protagoniste Kristen Stewart e Katy O’Brian. Una storia d’amore queer, ambientata nel mondo del bodybuilding, che ben presto si trasforma in un violento e surreale incubo fatto di steroidi, sangue e corruzione

Love Lies Bleeding: arriva al cinema un incubo neo-noir tra sangue, steroidi e surrealismo

Arriva il 12 settembre nelle sale il nuovo gioiellino neo-noir targato A24 che vede nei panni delle protagoniste Kristen Stewart e Katy O’Brian. Una storia d’amore queer, ambientata nel mondo del bodybuilding, che ben presto si trasforma in un violento e surreale incubo fatto di steroidi, sangue e corruzione

Chi conosce la regista Rose Glass sarà abituato a quell’idea di cinema come catarsi, visiva e spirituale, in cui le logiche narrative comuni lasciano spazio a una scrittura ermetica, suggestioni sfuggevoli e immagini metafisiche. Una ricerca autoriale che coincide con la cifra stilistica di casa A24, una delle realtà indipendenti più rivoluzionarie dell’ultimo decennio che, nell’era delle epopee supereroistiche in CGI e dei franchise multimilionari, ha colmato il vuoto produttivo venutosi a creare nel panorama arthouse, riuscendo addirittura ad ampliarne la nicchia di spettatori.

Era praticamente scontato, dopo aver distribuito Saint Maud – il suo horror d’esordio – che la major avrebbe reclutato Rose Glass anche per produrre il suo secondo progetto. Ed ecco Love Lies Bleeding, che si distacca da toni e temi del suo esordio per raccontare una storia dal sapore neo-noir, che alle atmosfere del thriller intreccia anche romanticismo, dark comedy e una punta di spiazzante surrealismo. Per farlo, sceglie come protagoniste Kristen Stewart, ormai immersa nel mondo delle produzioni indipendenti, e Katy O’Brian, un volto forse meno chiacchierato, ma dietro il quale si nasconde una carriera degna di un biopic. «Tramite un’amica ho saputo che cercavano una bodybuilder – ci ha raccontato -. Avendo vissuto le delusioni dei provini, ho deciso di mandare solo una mia foto con scritto “I am free”. Sapevo che il film era A24, avevo amato Saint Maud, sapevo di Kristen, sapevo che il tema era di natura queer… il massimo era che tutto si svolgesse negli anni ‘80, il periodo d’oro del bodybuilding».

Love Lies Bleeding segue infatti la vicenda di Lou, la direttrice di una piccola palestra nel New Mexico, che un giorno come tanti fa la conoscenza della culturista Jackie, arrivata in città per seguire il suo sogno di recarsi a Las Vegas e partecipare a una prestigiosa gara di bodybuilding. Tra le due è amore a prima vista. Ma la loro appassionata relazione verrà sconvolta da una serie di brutali eventi legati all’indole criminale della famiglia di Lou, fatta di segreti, violenza, omicidio e corruzione.

Se tutti conosciamo la carriera di Kristen Stewart, dal raggiungimento della fama con Twilight al ribaltamento dell’immagine privata e professionale, passata per progetti di autori come Cronenberg e Assayas, non si può certo dire lo stesso per quella di Katy O’Brian, il cui ingresso nel mondo del cinema è avvenuto quando aveva già 27 anni. Ma è proprio la strada intrapresa prima del debutto a rendere la sua storia tanto singolare nel panorama hollywoodiano. Lottatrice, culturista e poliziotta, ha iniziato a praticare arti marziali fin da bambina, diventando cintura marrone di karate prima dei 10 anni. Lo studio delle discipline orientali l’ha accompagnata fino all’Università, dove parallelamente alla laurea in psicologia e lingue germaniche ha ottenuto anche la cintura nera di Hapkido, arte marziale coreana, e la certificazione del Cadet Officer Program come agente di polizia. «Sono stata assunta dal Dipartimento di Carmel, nell’Indiana, come membro del Crisis Intervention Team, che si occupa di aiutare persone affette da patologie psicologiche. Ho lavorato in Polizia per 7 anni, ma nel frattempo ho cominciato anche a fare bodybuilding».

Nel 2014 e 2015 la futura attrice ha infatti partecipato a diverse gare nel settore, diventando anche personal trainer, ma ha successivamente scelto di abbandonare le competizioni perché contraria all’uso di steroidi da parte dei concorrenti. Oltre alla passione per gli sport, O’Brian ha sempre coltivato anche quella per il cinema. «Nightmare on Elm Street è il mio cavallo di battaglia, quello che mi ha spinto a interessarmi a questo mondo». E proprio nel 2016 la recitazione è diventata per lei un’ambizione concreta: trasferitasi a Los Angeles per inseguire questa carriera, ha ottenuto i primi ruoli in grosse produzioni apparendo negli zombie show The Walking Dead e Z Nation. «Ho fatto anche Agents of S.H.I.E.L.D., oltre a The Mandalorian. Aggiungi Ant-Man and the Wasp: Quantumania e sono una delle poche che possono dire di aver lavorato sia nell’Universo di Star Wars che in quello Marvel». E il futuro è ancora più roseo: «Ho appena finito Twister e mi hanno presa per… il prossimo Mission Impossible. La “little queer girl” dall’Indiana sul set con Tom Cruise», ride.

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