L’ultimo evento dell’Area Movie di questa edizione del Lucca Comics and Games è stato il panel dedicato a Zerocalcare, e condotto da Gregorio Botta e Luca Valtorta.
Si è parlato di Macerie Prime, la nuova graphic novel di Michele Rech, in uscita per Bao il 14 novembre, ma soprattutto sono state mostrate le primissime immagini del film tratto da La profezia dell’armadillo, alla presenza del cast e in particolare di Simone Liberati (che interpreta Zerocalcare) e Pietro Castellitto (Secco).
La prima clip che abbiamo visto, ispirata alla celebre storia breve I vecchi che usano il pc comparsa per la prima volta sul blog il 18 febbraio 2013, presenta il personaggio della madre di Calcare, interpretato da Laura Morante (senza traccia della fisionomia da Lady Cocca con cui appare nei fumetti, se non per lo scialle sulle spalle), che chiede aiuto al figlio nell’uso del portatile. Rispetto alle tavole (parliamo di una delle storie di culto di Michele), la progressione dell’incazzatura di Zero, così come la varietà immaginifica con cui si esprime, vanno completamente perse, ma l’alchimia tra Liberati e Morante sembra buona, così come la misura della gag.
La seconda scena, in cui è presente anche Secco, mostra i due che attaccano abusivamente dei manifesti sotto un cavalcavia insieme ad un altra coppia di ragazzi, e si mettono a litigare parlando della TAV.
Due clip non sono naturalmente sufficienti nemmeno per un primo bilancio, ma ci sentiamo di azzardare qualche considerazione.
– Liberati e Castellitto sembrano “giusti”. Non copie carbone dei personaggi del fumetto, ma versioni credibili in carne e ossa. In particolare Liberati è forse un po’ troppo corpulento e vigoroso rispetto al suo alter ego in carne e ossa, ma non va dimenticato che il modello è lo Zerocalcare a fumetti, non il suo autore.
– La scrittura (di Valerio Mastandrea, Oscar Glioti, Pietro Martinelli e dello stesso Michele Rech) adatta ma rispetta lo spirito delle tavole, e si sente che Zerocalcare è tra gli autori: il senso e l’umore della sua comicità e del suo umorismo sono rispettati.
– Entrambe le scene che abbiamo visto sono comiche, manca completamente la linea narrativa drammatica che fa da spina dorsale alla Profezia dell’Armadillo, quello è un banco di prova tutto da verificare.
– Non c’è traccia della cosmogonia zoomorfa e cartoonesca delle storie di Zerocalcare: il taglio per ora è – diciamo – realista.
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