Lucca Comics 2017: sabato sera horror con l’anteprima di Auguri per la tua morte. La recensione
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Lucca Comics 2017: sabato sera horror con l’anteprima di Auguri per la tua morte. La recensione

Prendete Scream e miscelatelo con Ricomincio da capo: è la nuova genialità prodotta dal Re Mida del cinema di genere Jason Blum

Lucca Comics 2017: sabato sera horror con l’anteprima di Auguri per la tua morte. La recensione

Prendete Scream e miscelatelo con Ricomincio da capo: è la nuova genialità prodotta dal Re Mida del cinema di genere Jason Blum

Produrre cinema horror non significa fare una cosa sola, dentro il genere ci sono infinite misure e target, cioè linguaggi diversi, ed è straordinario come Jason Blum (il produttore di Paranormal Activity, Insidious e The Visit) stia diventando bravo a maneggiarli tutti. Il 2017 è stato l’anno della consacrazione per il Re Mida degli scary movie, che in pochi mesi ha mandato in sala Split, cioè un horror d’autore, Get Out, cioè un horror politico, e adesso Auguri per la tua morte, cioè un teen horror, ottenendo sempre ottimi incassi e buone critiche.

In tutti i casi, aggiungiamo per onestà, si parla di light horror, cioè di un ambiente che confina e spesso invade il thriller, ma solo perché l’hardcore è una nicchia, e Blum in questo momento ha mire industriali d’altra portata.

Auguri per la tua morte, presentato in anteprima nazionale al Lucca Comics & Games 2017, è la storia di Tree (Jessica Rothe), ragazzetta smorfiosa di un college americano, che si trova a rivivere più volte il giorno del proprio compleanno, in cui verso sera viene puntualmente ammazzata da un serial killer con la maschera di un bambino sdentato. Si risveglia la mattina nello stesso letto, e tutto ricomincia.

Il film è quindi una crasi tra Scream e Ricomincio da capo, c’è la giornata originale, le sue variazioni successive, la risoluzione del caso e (forse… ma non spoileriamo) dell’incantesimo. Quasi niente procede secondo verosimiglianza e senso comune (a Tree basterebbe prendere un aereo o un pullman per salvarsi la pelle e sfangare la giornata, ma ne potremmo elencare altre dieci), ma la suspense è ben gestita e l’evoluzione della protagonista, che una morte dopo l’altra si riconcilia con i coetanei e la famiglia, è giusta ma non tediosa.

Non è, chiariamolo, roba da cinefili, ma una specie di “educational horror” per ragazzi (sangue vicino allo zero), politicamente corretto, spettacolarmente efficiente, e con qualche sorprendente stacco comico. E il pubblico per cui è pensato, chi scrive l’ha visto di persona, lo accoglie con entusiasmo: a Lucca sono partiti due applausi a scena aperta.
In breve: in assoluto un film da 6, ma a guardar bene un progetto da 10.

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