Lucca Comics 2018: Nicola Guaglianone racconta La befana vien di notte
telegram

Lucca Comics 2018: Nicola Guaglianone racconta il family movie delle feste La Befana vien di notte

L'autore ha dato anche diverse anticipazioni su Freaks Out, parlato di Jeeg Robot 2 e svelato il nuovo progetto a cui sta lavorando

Lucca Comics 2018: Nicola Guaglianone racconta il family movie delle feste La Befana vien di notte

L'autore ha dato anche diverse anticipazioni su Freaks Out, parlato di Jeeg Robot 2 e svelato il nuovo progetto a cui sta lavorando

La Befana vien di notte: la conferenza stampa

Nella cornice del Lucca Comics 2018 si è svolto l’ultimo degli appuntamenti dell’Area Movie di questa edizione. Lo sceneggiatore Nicola Guaglianone ha presentato in un incontro moderato dal nostro direttore, Giorgio Viaro, il film delle feste La Befana vien di notte con Paola Cortellesi (nei cinema il 27 dicembre).

Definito dallo stesso Guaglianone come un mix tra teen e family movie, il film racconta la storia un po’ magica interpretata dalla Cortellesi, che di giorno è una giovane maestra, mentre la notte si trasforma nella Befana che deve consegnare i regali ai bambini.

Guaglianone (nella foto sotto a sinistra, affiancato dal nostro direttore), giunge a questo film in seguito a una carrellata di successi di critica e/o botteghino, come Lo chiamavano Jeeg Robot, L’ora legale, Benedetta follia, Indivisibili, Sono tornato e Suburra – La serie, motivo per il quale oggi è richiestissimo da tutti i produttori italiani.

Nicola Guaglianone e Giorgio Viaro

Lui stesso ha raccontato il momento della svolta: «Dopo Lo chiamavano Jeeg Robot la mia vita è cambiata del tutto. Ero agitatissimo, però, perché potevo decidere di fare tutto ciò che volevo, ma non sapendo scegliere andai in crisi».

Lo sceneggiatore ha poi raccontato come ha presentato alla Lucky Red l’idea:
«Io di solito metto giù il pitch (la presentazione che si fa in pochi minuti di un film, per convincere i produttori a finanziarla, ndr) in termini di What If?, e quindi “cosa succederebbe se un gruppo di bambini scoprisse che la propria maestra è la Befana ed è stata rapita da un cattivo?”». 

La Befana di Guaglianone è un mix tra quella tradizionale e quella della fantasie personali dell’autore:
«Ho raccontato la Befana, cercando di rispondere alle domande che mi facevo a 10 anni, quando mi chiedevo quali fossero le sue abitudini quotidiane, le sue idiosincrasie, dove si procurasse i regali e cosa mangiasse. Queste domande si sono fuse a dettagli della contemporaneità, come il fatto che si copra di Gore-Tex perché fa freddo e si debba tenere in forma. A tutto ciò, nel raccontare una storia che vede protagonisti dei ragazzini, ho aggiunto la riflessione sulla figura della maestra, che rappresenta una seconda mamma e quindi un primo passo per attuare il distacco dall’infanzia prima di entrare nella vita adulta».

Paola CortellesiRiguardo alla consuetudine crudele di regalare carbone ai bambini cattivi, lo sceneggiatore ha ironizzato sull’aver introdotto con questo film sulla Befana «un nuovo genere cinematografico, il “Cinecarbone”».  

Nel film la parte del villain, Mr. John, è interpretata da Stefano Fresi, che Guaglianone ha detto appartenere alla tradizione di tutti i cattivi da lui amati e raccontati:
«Mr. John è un cattivo che si porta dietro un grande dolore, come lo Zingaro di Jeeg Robot che aveva tanto sperato di raggiungere determinati obiettivi, e poi sono diventati delusioni e quindi violenza. Il film inizia negli anni ’90 e Fresi è un bambino a cui la Befana non consegna l’agognato regalo, motivo per il quale lui diventerà un grande produttore di giocattoli che si vuole vendicare. Io adoro questo genere di cattivi, come Lotso di Toy Story, il cui dolore è dovuto all’abbandono e alla separazione. 
Nel caso di Mr. John la Befana se l’è dimenticato, per un incidente durante la consegna dei regali, ma quell’avvenimento diventa il suo
 punto di rottura: non è stato amato dai genitori e dalla Befana e quindi lui vuole conquistare l’amore dei bambini, istituendo un nuovo giorno di festa il 7 gennaio in cui surclasserà la rivale». 

Stefano Fresi e Paola Cortellesi

Parlando della Cortellesi, ha spiegato di aver scritto un copione su misura:
«Ho pensato direttamente a lei, perché mi ispira quel tipico candore da mamma e da maestra. Inoltre, con Paola ho potuto fare la stessa operazione che ho fatto con Verdone per Benedetta follia, ovvero chiederle di provare in diretta le battute che scrivevo per lei, per verificare dal vivo se funzionavano o meno». 

Quanto ai bambini protagonisti del film, Guaglianone ha parlato anche della difficoltà di farli recitare, avendo un esempio molto chiaro in mente:
«Come ne I Goonies, qui il film inizia con tutti che parlano uno sopra l’altro, ma con il procedere del film si individuano le differenti personalità, come quella del 12enne Riccardo che trova il coraggio di dichiararsi a una coetanea. C’è anche una scena in cui vuole baciarla, ma non sapendo come fare chiede consiglio a un amico su come si mette la lingua… Io da ragazzino avevo comprato Cioè, per capire come fare».

Riguardo ai modelli di riferimento, ha citato oltre a I Goonies, un “cult” degli anni ’80 come Karate Kid (che ha ispirato anche il nome della società da lui stesso fondata, la Miyagi Entertaiment):
«Erano film che sapevano suscitare grande empatia. Film sugli ultimi, sugli sfigati, che ti aiutavano a liberarti dal tuo inferno personale. Io che ero molto insicuro trovavo conforto in quegli “eroi”, che sapevano trovare il coraggio per affrontare i bulli (verso cui tra l’altro mi vendico nel film, perché alle medie sono stato tormentato)».

Ha poi motivato la scelta del regista Michele Soavi
«Ne ho parlato con Occhipinti di Lucky Red ed è stata un’ottima scelta perché le scene d’azione sono girate all’americana. C’è un inseguimento nei boschi con Fresi su un hoverboard e la Cortellesi sulla scopa che ti mozza il fiato. Con Michele mi piacerebbe fare uno dei due horror che sto scrivendo». 

Guaglianone ha poi parlato di Freaks Out (vedi foto sotto), il progetto su cui sta lavorando con il regista di Jeeg Robot, Gabriele Mainetti:
«Ne ho visto un’ora e 40 minuti e mi sono commosso. È un’opera enorme, quella che gli americani definirebbero un diamond rough (un diamante grezzo, ndr). Al momento mancano tre settimane di riprese al termine e io sto riscrivendo una scena. In tutto, il film ha richiesto circa 22/23 settimane di riprese e uscirà al cinema tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020». 

Infine, alla domanda tormentone su un Lo chiamavano Jeeg Robot 2 ha risposto:
«Il giorno in cui mi metterò a scrivere il sequel di Jeeg vorrà dire che avrò esaurito le idee o sarò disperato».

Quanto ai nuovi progetti, ha svelato di star lavorando a una graphic novel con l’illustratore di Bonelli Alessandro Vitti.

La Befana vien di notte uscirà al cinema il 27 dicembre per Lucky Red.

Foto: ©Maila Iacovelli – Fabio Zayed/Courtesy of Lucky Red

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA