Il regista e produttore M. Night Shyamalan ha partecipato recentemente al panel Fox ai TCA per presentare la nuova serie TV Wayward Pines, di cui è produttore esecutivo e regista del pilot. La serie (tra le più attese dell’anno) è un intricato thriller spremimeningi diviso in 10 episodi e che ricalca molto nella sua concezione di base il capolavoro di David Lynch, Twin Peaks. Protagonista della serie è l’agente dei Servizi Segreti Ethan Burke (Matt Dillon), che giunge fino alla piccola cittadina di Wayward Pines, nell’Idhao, alla ricerca di due agenti scomparsi.
Per l’occasione, Collider ha avuto modo di avvicinare il regista per un’intervista, nella quale Shyamalan ha parlato oltre che della serie TV anche dei suoi prossimi progetti cinematografici, tra i quali The Visit, suo prossimo film con un percorso di auto-finanziamento iniziale, e un possibile Unbreakable 2, con la curiosità di vedere come potrebbe comportarsi in un mondo ormai saturo di cine-comics.
Per quanto riguarda The Visit, l’auto-finanziamento e il suo essere indipendente, il regista ha risposto: «È stato davvero un rischio enorme e c’è stata una razionale consapevolezza del fatto che non si poteva tornare indietro. È successo realmente. Poiché se i film non rendono, non è necessariamente detto che poi rientrino nel sistema. Ma era un rischio che ero disposto a correre. Ho cercato comunque di rimanere in cima, perché The Visit è stato un film fantastico da girare e che sicuramente qualcuno vuole nel sistema. Il suo miglior pregio per divenire la miglior versione di se stesso era renderlo piccolo. Se fossi un giocatore di Basket professionista, sarebbe come tornare a giocare in strada. Volevo sentire nuovamente l’amore per lo sport. Ho trascorso un anno grandioso girando il film e ho passato i migliori momenti scrivendolo. Lo potrete sentire, quando guarderete il film. E sono davvero fortunato che la mia scelta numero uno per la distribuzione, la Universal, fosse interessata. Mi hanno detto “Portacelo quando sarà pronto”, e così ho fatto. E l’hanno comprato».
Passando, poi, alla domanda sulla possibilità di un sequel per Unbreakable, se ci sia ancora speranza di vederlo sul grande schermo, Shyamalan ha risposto: «Si, a volte ci spero. Amo quei personaggi e amo quel mondo. Naturalmente, ora tutto il mondo fa cine-comics. A quel tempo, invece, è stato davvero una novità. Mi ricordo quando lo girai, la Disney diceva cose tipo “Fumetti?! Non c’è mercato per i fumetti!”, e ora fanno solo questo. È stata un conversazione divertente. Ancora la ricordo. Io rispondevo “Si, forse avete ragione. Forse nessuno vuole vedere i film tratti da fumetti” e loro dicevano “Solo poche persone amano i fumetti” e io dissi “A me piacciono i fumetti”. Comunque sarebbe interessante vedere come si comporterebbe oggi in sala in un mondo saturo di cine-comics, anche se poi la bellezza di Unbreakable risiede sul piano della realtà. Non ci si dovrebbe sentire come in un comic movie, ma come in un vero dramma. È reale. Si affronta il fatto che i personaggi dei fumetti possano basarsi su persone che esistano realmente. Questa sarebbe la premessa di base, cosicché il tono sia davvero concreto, con i piedi ben saldi a terra. Sarebbe fico!»
Fonte: Collider
© RIPRODUZIONE RISERVATA