Godzilla c’è, ma non si vede. In soldoni, è questa la voce più ricorrente tra le recensioni americane dell’atteso reboot di Gareth Edwards prossimo all’uscita nelle sale italiane, il 15 maggio (guarda la gallery dal red carpet della première di Londra). Una critica allarmante e inaspettata dopo le prime entuasiatiche reazioni via Twitter, considerando che in questa nuova versione (la più mastodontica di sempre) il Re dei mostri è sempre stato descritto come un’autentica forza della natura. E la possibilità di non vedere a sufficienza le sue reali capacità distruttive su grande schermo non è un bellissimo biglietto da visita.
Scrive Todd McCarthy di The Hollywood Reporter: «Avremmo voluto vedere di più Godzilla; dopo tutto è il personaggio che dà il titolo al film, il vero polo attrattivo della pellicola, e sarebbe stato bello vederlo in azione in più di due round. Se mai ne facessero un sequel, è imperativo che compaia molto di più sullo schermo». Gli fa eco Alonso Duralde di The Wrap: «È troppo chiedere che un film su Godzilla mostri Godzilla per la maggior parte del tempo? A 60 anni dal debutto, Godzilla resta una superstar globale, e se l’intenzione è quella di costruire un nuovo franchise su di lui, come minimo gli si deve riservare molto più spazio». In questo senso, Rodrigo Perez di The Playlist accusa il film di aver creato false aspettative, mentre Peter Debruge di Variety dà un consiglio alla Warner Bros.: «Qualcuno dovrebbe dirgli che quando hanno una presenza così importante come Godzilla, non occorre assemblare un cast di stelle, perché onestamente a chi interessano i personaggi in un film sui kaiju? Abbiamo un premio Oscar (Juliette Binoche), tre nominati all’Oscar (Ken Watanabe, Sally Hawkins e David Strathairn), il vincitore di un Emmy (Bryan Crantson) e una delle sorelle Olsen, a discapito di quella che doveva essere la vera star».
C’è, comunque, chi questo Godzilla l’ha apprezzato, come Ryan Rambie di Den of Geek: «Questo Godzilla porta una ventata d’aria fresca in questo genere di film, che si distingue per l’assenza di cinismo. C’è una sottotrama ben precisa, che fa riferimento al rapporto tra umanità e natura, con la prima che cerca di difendersi dalla forza distruttiva della seconda. Ma cosa più importante, Godzilla emerge per quello che è: una potenza devastante, da vero Re dei mostri».
Drew McWeeny di Hitfix, invece, esalta l’estetica della pellicola: «Ci sono immagini verso la fine del film che faranno stropicciare gli occhi ai veri fan di Godzilla […]. Questo potrebbe essere il gorund zero per una nuova serie di film, ma è perfetto anche come storia singola. Per la prima volta dopo tanto tempo, posso dire che Godzilla vale davvero qualcosa».
Insomma, la solita divisione di opinioni. Tra pochi giorni (15 maggio) sapremo da che parte scherarci.
Fonte: THR, Variety, TheWrap, Den of Geek, The Playlist, Hitfix
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