Mads Mikkelsen negli scorsi giorni è stato presente alla 80^ mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per presentare in anteprima Bastarden, produzione danese che lo vede protagonista, diretta da Nikolaj Arcel.
Dopo la proiezione del film, la star e il filmmaker danesi hanno partecipato ad un evento stampa a margine durante il quale sono rimasti coinvolti in un confronto piuttosto piccato con un reporter. Quest’ultimo avrebbe messo sul piatto la mancanza di diversità di Bastarden, e di come tale fattore potrebbe influenzare pesantemente le possibilità di concorrere agli Oscar per il Miglior film.
Nel corso della sessione di domande e risposte, il giornalista in questione ha ricordato a Mikkelsen e Arcel come, a partire dalla prossima edizione degli Oscar, i film candidati dovranno soddisfare precisi criteri di inclusività per essere presi in considerazione per la categoria più prestigiosa dell’evento. Il giornalista rivolgendosi a Mikkelsen ha infatti espresso la seguente osservazione:
«Questo è un cast e una produzione danese che è interamente nordica, e, quindi, diresti che ha una certa mancanza di diversità. Ci sono anche nuove regole implicite a Hollywood…».
Mads Mikkelsen ha immediatamente risposto piuttosto seccato: «Quindi cosa intendi dire? Fin da subito?». Il giornalista ha poi continuato argomentando la sua osservazione:
«Fin da subito. Ci sono alcune regole di diversità attraverso l’Atlantico per competere nella categoria Miglior Film, l’equivalente di questa competizione. Per come la vedo, con questo cast non riuscirete a rientrare in questi standard. Sono solo curioso: non è per ragioni puramente artistiche, ma è a causa della mancanza di diversità che questo film non può prendere parte a quella competizione. Sei preoccupato per questo?».
Mikkelsen, visibilmente piccato, ha replicato a sua volta: «E tu lo sei? Sono serio e onesto, perché ci stai mettendo alle strette, quindi rispondi alla domanda».
A quel punto ha preso la parola il regista Nikolaj Arcel, il quale ha osservato come fosse obiettivamente difficile mantenere certi standard di inclusività per un dramma ambientato nella Danimarca del 1750, anche se nel film c’è comunque da registrare la presenza di un personaggio di origini africane:
«Beh, prima di tutto, il film si svolge in Danimarca nel 1750. Abbiamo una grande linea narrativa su una ragazza di colore che è soggetta al razzismo, il che era molto raro, qualsiasi persona di colore in Danimarca… quasi nessuno. All’epoca lei era probabilmente l’unico individuo di colore presente in tutta la Danimarca. Penso che sarebbe un po’ strano. Si tratta solo di un approccio storico, come era nel 1750».
I nuovi standard di inclusione entreranno in vigore a partire dai prossimi premi Oscar, che nel 2024 saranno ormai giunti alla loro 96esima edizione. L’iniziativa è incentrata sulla rappresentazione sul grande schermo e sulla leadership creativa. Affinché un film possa essere preso in considerazione per l’Oscar al Miglior film, dovranno essere soddisfatti due dei quattro standard richiesti.
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Foto: Stephane Cardinale – Corbis /Getty Images
Fonte: Deadline
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