Dopo aver presentato, nell’ambito delle Giornate degli Autori, i cortometraggi Shako Mako, diretto dalla giornalista, modella, attrice e ora regista Hailey Gates, e Brigitte, diretto dall’acclamata Lyanne Ramsey, premiata a Cannes nel 2017 per la miglior sceneggiatura grazie al suo You Will Never Really Here, Miu Miu Women’s Tale si rende protagonista anche di una serie di incontri con alcune esponenti di spicco dell’industria cinematografica contemporanea. Questa la ragione che ha visto riunite assieme Margaret Qualley (presente nell’ultimo film di Quentin Tarantino, C’era una volta a… Hollywood e nel Seberg di Benedict Andrews presentato proprio alla Mostra del Cinema), Hunter Schafer (modella, e attivista transgender che ha debuttato nelle serie tv di HBO Euphoria) e Tessa Thompson (la Valchiria di Thor: Ragnarok e Avengers: Endgame, vista recentemente anche in Men In Black: International), in una conversazione in cui le tre giovani interpreti hanno avuto modo di raccontare la loro esperienza di donne prima ancora che di attrici. Nonostante la giovane età, hanno dimostrato di avere le idee molto chiare in merito ai problemi sessisti presenti nell’industria cinematografica.
«Se una donna decide di curare le regia di un film – racconta Tessa Thompson – poi potrebbero volerci dieci anni per riuscire a concretizzare un secondo progetto, un periodo decisamente troppo lungo. Non dobbiamo quindi sorprenderci se nell’ultima decade solamente il 4% dei film di grande richiamo sono stati diretti da donne. Di conseguenza, lo stress e la pressione del tuo lavoro in quell’unica e rara occasione che ti si presenta raggiunge livelli inauditi: sai che se vuoi continuare devi fare qualcosa di veramente meraviglioso, altrimenti rischi di non lavorare più».
Secondo Margaret Qualley è un vero peccato che ciò accada, anche perché l’industria cinematografica è piena di donne in grado di lavorare egregiamente e saper contagiare con la loro professionalità chi le circonda. «Sul set di C’era una volta a… Hollywood – ricorda l’attrice – Quentin Tarantino era sempre il primo a divertirsi, l’entusiasmo è il suo punto forte. Riesce a coinvolgere l’intera troupe e a creare un clima di serenità invidiabile. Eppure ho imparato molto anche da Margot Robbie. Ha un grande talento, un’esperienza unica ed è molto generosa nello spendersi con i colleghi».
Di tutt’altra natura è invece il percorso di Hunter Schafer, modella transgender da sempre attiva tra i suoi coetanei per sensibilizzarli e appassionarli alle lotte per i diritti LGBT. Di recente ha collaborato come attrice alla serie televisiva Euphoria, creata da Sam Levinson ma che annovera ben tre donne alla regia di altrettanti episodi. Alla base della scelta di prendere parte al progetto non vi sono stati solamente ragioni professionali ma anche e soprattutto motivazioni legate alla causa che l’attrice sposa da sempre.
«Ho appreso di recente – ci rivela Hunter Schafer – che il cambiamento di sesso comporta anche l’utilizzo di un linguaggio visivo e corporale capace di parlare al posto delle parole. Una serie come Euphoria aiuta a mettere in scena questo linguaggio e potrebbe quindi tornare utile a farlo conoscere agli spettatori». Sul loro futuro hanno le idee chiare, continuare a migliorare come attrici insistendo per cambiare le dinamiche del mercato. Tessa Thompson ha rivelato che sta lavorando a un lungometraggio diretto da Rebecca Hall: «si intitola Passing e sarà ambientato negli anni Venti. Il copione è stato scritto dalla stessa Rebecca diversi anni fa, ma solo ora, finalmente, ha trovato il modo per poterlo mettere in scena. Mi sento molto fortunata di far parte di questo progetto».
Margaret Qualley tornerà sul grande schermo a fianco di un’altra grande icona del cinema internazionale quale Sigourney Weaver in un film intitolato My Salinger Year, mentre Hunter Schafer ha lasciato intendere che qualcosa si sta muovendo nel rinnovo di Euphoria anche se, a domanda diretta, ha negato senza mezze misure: «non posso rivelare nulla sul proseguimento o meno della serie».
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Foto: © Miu Miu
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