TW:
I went to Marilyn Manson’s house when I was a teenager with some friends. I was a big fan. He referred to a room in his house as the “r*pe room”, I thought it was just his horrible frat boy sense of humor. I stopped being a fan.
I stand with everyone who came forward.
— traitor joe (@phoebe_bridgers) February 4, 2021
In un altro tweet la Bridgers aggiunge: «L’etichetta discografica sapeva, il management sapeva, la band sapeva. Prendere le distanze adesso, fingendo di essere scioccati e inorriditi è patetico, c***o».
The label knew, management knew, the band knew. Distancing themselves now, pretending to be shocked and horrified is fucking pathetic.
— traitor joe (@phoebe_bridgers) February 4, 2021
L’ex casa discografica di Manson, Loma Vista, ha abbandonato il cantante a seguito della dura denuncia di Evan Rachel Wood (sostenuta tra gli altri anche da Rose McGowan, ex di Manson), sostenendo di non voler più collaborare con lui in futuro. A seguito del suo atto d’accusa si espressi contro il cantante e interprete anche l’ex pornostar Jenna Jameson, che ha raccontato di quando l’attore fantasticava di «bruciarla viva» all’epoca della loro relazione, l’ex chitarrista di Manson Wes Borland, membro dei Limp Bizkit (vi abbiamo riportato qui le sue dichiarazioni), e il musicista Trent Reznor.
Il premio Oscar e leader dei Nine Inch Nails, in particolare, ha ricordato di recente di quando Manson, in un suo libro di memorie del 1998, l’autobiografia The Long Hard Road Out Of Hell, sostenne che lui Reznor avessero aggredito sessualmente una donna priva di sensi. Dice Reznor a Pitchfork: «Ho tagliato i ponti con lui 25 anni fa. Come dissi all’epoca, quel passaggio è pura invenzione. Mi infuriai allora e sono adirato ancora oggi».
Foto: Getty (John Shearer/Rich Fury)