Martin Scorsese definisce i cinecomic Marvel «una nuova forma d'arte» e svela il motivo per cui li ritiene dannosi
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Martin Scorsese definisce i cinecomic Marvel «una nuova forma d’arte» e svela il motivo per cui li ritiene dannosi

Il regista di The Irishman ha avuto modo di approfondire il suo pensiero sulle produzioni targate Marvel Studios

Martin Scorsese definisce i cinecomic Marvel «una nuova forma d’arte» e svela il motivo per cui li ritiene dannosi

Il regista di The Irishman ha avuto modo di approfondire il suo pensiero sulle produzioni targate Marvel Studios

Cinecomic Marvel

Martin Scorsese continua la sua crociata contro i cinecomic Marvel, e dopo averli precedentemente definiti «dei parchi a tema che NON sono cinema», il celebre cineasta ha avuto modo di approfondire ulteriormente il proprio pensiero durante una recente intervista.

«Guarda, il mio punto riguardo Netflix e le sale cinematografiche, io sto parlando dei film che vengono fatti. Diciamo che una famiglia vuole andare al parco divertimenti, è una buona cosa, sapete. E nei parchi divertimenti ci sono queste espressioni cinematografiche. Sono una nuova forma d’arte. Sono differenti dai film che vengono normalmente mostrati nelle sale, tutto qui», ha spiegato Marty.

In sostanza, per lui i cinecomic Marvel non sono cinema, ma rimangono comunque una forma d’arte, qualcosa di totalmente diverso da ciò che gli autori della settima arte solitamente realizzano. Il motivo per cui li ritiene potenzialmente dannosi? Spesso e volentieri, finiscono per rubare spazio agli altri cineasti! Ha proseguito il nostro: «La mia preoccupazione è perdere schermi per colpa di questi enormi film a parco giochi, che, di nuovo, sono una nuova forma d’arte. Il cinema sta cambiando. Abbiamo così tante sale, ci sono così tanti modi di fare film. È tutto divertente. Bene, questi sono eventi ed è grandioso andare a degli eventi come dei parco giochi, ma non togliete spazio a Greta Gerwig, non togliete spazio a Paul Thomas Anderson e Noah Baumbach e quelle persone. Non fatelo, in termini di sale».

Il pensiero del regista di Taxi Driver è evidente: il nostro teme che il proliferare di film come Avengers stia rubando troppo spazio alle opere d’autore, monopolizzando così i cinema. Voi che ne pensate in proposito?

Fonte: ET

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