Alla fine, qualche testa è saltata dopo lo scoppio del nuovo “caso Megalopolis“. A farne le spese, è stato Eddie Egan, il consulente di marketing di Lionsgate.
Ma facciamo un passo indietro. Qualche giorno fa, il distributore ha diffuso un nuovo trailer dell’ambizioso kolossal di Francis Ford Coppola, in cui il regista sembrava prendersela con i critici che hanno attaccato il film subito dopo la première a Cannes. Nel video, compariva una carrellata dei suoi più grandi successi, da Il padrino ad Apocalypse Now, accompagnati dalle stroncature ricevute all’epoca dell’uscita. Frasi che, però, subito dopo si sono rivelate false.
Dopo la scoperta, il trailer di Megalopolis è stato immediatamente rimosso e Lionsgate ha ammesso l’errore, scusandosi pubblicamente con i critici coinvolti. Ma la questione non è finita qui: secondo alcune fonti citate da Variety, le frasi in questione – che volevano dimostrare come persino i capolavori di Coppola inizialmente non fossero stati accolti benissimo dalla critica – sarebbero state generate con l’AI.
Lionsgate ha attribuito tutta la colpa a Egan, affermando che non fosse intenzione dell’azienda inventare di sana pianta delle citazioni, ma ammettendo di aver tralasciato il fact-checking sulle frasi fornite dal consulente. Di conseguenza, il contratto di lavoro di Egan, che è un consulente freelance e collaboratore di lunga data del presidente di Lionsgate Adam Fogelson, è stato reciso.
«Abbiamo immediatamente ritirato il nostro trailer di Megalopolis – ha dichiarato l’azienda mercoledì -. Offriamo le nostre più sincere scuse ai critici coinvolti, a Francis Ford Coppola e alla American Zoetrope per questo errore imperdonabile nel nostro processo di controllo. Abbiamo fatto un casino. Ci dispiace».
Fonte: Variety
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