Sembra facile ma non lo è: scrivere la recensione di Deadpool 2 senza incappare in spoiler è come tentare di attraversare un campo minato della Seconda guerra mondiale bendati. Il perché è presto detto. Il cinecomic confezionato da David Leitch (John Wick, Atomica Bionda) non solo è un turbinio di citazioni pop ad effetto sparate a raffica per quasi tutta la durata del film, ma soprattutto la storia – la sceneggiatura è stata curata da Rhett Reese, Paul Wernick e dallo stesso Reynolds – mette in discussione molto di quello che avete potuto intuire guardano i vari trailer su questa nuova avventura di Deadpool. Già, perché l’intenzione del nostro eroe ghiotto di chimichanga è quella di prenderci per mano e raccontarci – incredibile ma vero – una storia che parla anche e soprattutto di famiglia. Una famiglia magari zoppa, stramba, disfunzionale, sgangherata, ma che trova proprio nell’inettitudine dei suoi membri (che potremmo considerare una nazionale B composta dagli scarti degli X-Men più fighi, ovvero Wolverine e soci) il proprio punto di forza.
Per quel poco che possiamo rivelarvi della trama, all’inizio del film ritroveremo il nostro Wade (Reynolds) disperato, tanto da tentare il suicidio. Per capirne il motivo veniamo catapultati indietro nel tempo con un flashback di qualche settimana. Sta di fatto che il nostro eroe è al tappeto e Colosso decide di prendersene cura, provando a rimetterlo sulla retta via e a trasformandolo in un X-Men “rispettabile”. Il cammino di redenzione di Deadpool passa attraverso il tentativo di recuperare Russell (Julian Dennison), ragazzino che, dopo essere stato abusato in una sorta di istituto per mutanti, decide di ribellarsi e fuggire, facendo esplodere e bruciare qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Ed è qui che entra in gioco pure Cable (Josh Brolin), arrivato dal futuro per evitare che il paffuto lanciafiamme umano commetta un errore irrimediabile.
Deadpool 2 gioca sul sicuro, ovvero prende tutto ciò che si era fatto di buono con il primo capitolo e lo esalta all’ennesima potenza, sfruttando una formula collaudata e un registro – quello scurrile (che gli è valso addirittura l’avviso Parental negli Usa), allusivo, pulp, ma anche ironico, irriverente e geniale – che ha reso la prima apparizione cinematografica di questo personaggio Marvel qualcosa di unico nel suo genere, qualcosa che mancava sia nel panorama dei prodotti Disney/Marvel Studios (per ovvi motivi di target), sia in quello delle produzioni 20th Century Fox. Ma il fatto è che il sequel rimescola gli ingredienti talmente bene che i circa 120 minuti di film non solo volano, ma al termine delle scene mid-credit, dopo che vi sarete capottati sulla poltrona dalle risate, non ne avrete ancora abbastanza.
E il merito ora non è più tutto solo del Mercenario Chiacchierone, ma va equamente ripartito tra tutti i suoi “fratelli”, ovvero i membri del team X-Force che tenta di assemblare per soccorrere Russel: oltre a Colosso, ritroviamo il tassista indiano Dopinder (Karan Soni) che ha una gran voglia di entrare in azione e dare una svolta alla sua vita “noiosa”, Testata Negasonica (Brianna Hildebrand), l’anziana cieca (Leslie Uggams) e Weasel (T.J.Miller). A questi si aggiungono poi diverse new entry, da Bedlam (Terry Crews) a Shatterstar (Lewis Wan), da Zeitgeist (Bill Skarsgard) alla sensualissima Domino (Zazie Beetz), che nel delirio più totale riesce sempre a sfangarla grazie al potere di ribaltare tutte le probabilità a suo favore. E c’è pure l’uomo invisibile! (dietro a cui si nasconde una nota star hollywoodiana, ma ovviamente non vi roviniamo la sorpresa).
Oltre a questi meritano una menzione speciale sia il giovanissimo X-Men interpretato da Julian Dennison, perfetto qui nella parte dell’outsider, del goffo nerd che probabilmente finirebbe facile preda dei bulli di turno. L’altra è invece per il Cable interpretato da Josh Brolin: fresco del successo riscosso con il Thanos di Avengers: Infinity War, qui lo ritroviamo nei panni di un personaggio altrettanto efficace, carismatico e sfaccettato.
Deadpool 2 ha vinto la sfida, superando – per certi aspetti – anche il primo capitolo, travolgendovi con una serie di trovate che sapranno divertirvi dai titoli di testa – favolosi – all’ultima battuta delle scene post credit, tanto che l’ottima componente action è quasi un contorno in questo viaggio esilarante in compagnia di Wade e della sua nuova famiglia.
Foto: ©20th Century Fox
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