Meryl Streep ha terrorizzato la troupe di Il diavolo veste Prada
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Meryl Streep ha terrorizzato la troupe di Il diavolo veste Prada

La sceneggiatrice del film racconta come la grande attrice si sia talmente identificata nel ruolo della direttrice da spaventare i suoi colleghi

Meryl Streep ha terrorizzato la troupe di Il diavolo veste Prada

La sceneggiatrice del film racconta come la grande attrice si sia talmente identificata nel ruolo della direttrice da spaventare i suoi colleghi

Dopo che Meryl Streep firmò per entrare a far parte del cast del Diavolo veste Prada, invitò il regista David Frankel, il produttore Wendy Finerman e la sceneggiatrice Aline Brosh McKenna nella sua casa di New York. Voleva discutere con loro la sceneggiatura tratta dal bestseller di Lauren Weisberger e, in particolare, il suo personaggio Miranda Priestly.

«Ci sedemmo con lei per diverse ore, forse 4 o 5 ore. E non penso di sorprendere nessuno, dicendo che Meryl era incredibilmente preparata sulla sceneggiatura e sul suo personaggio. Aveva perfettamente colto la mancanza di vanità di Miranda, la sua focalizzazione sul lavoro e come convivesse con diverse pressioni ogni giorno. Perché, diciamolo, le donne di potere lottano sempre contro quelli che le definiscono stronze, fredde o difficili da gestire».

Dopo alcune settimane la Streep assomigliava sempre più a Miranda e sempre meno a Meryl. Parlava lentamente come Clint Eastwood, il taglio di capelli alla Helen Mirren e l’abilità oratoria di Mike Nichols. Un mix micidiale che a tratti divenne anche terrificante.  Confida la McKenna: «Si era trasformata in una donna gelida, che insultava senza accorgersene. Parlare con lei mi metteva quasi paura».

«La prima scena in cui ho visto Miranda è stata quella dove lei si gira e lancia un’occhiataccia a Andy dalla cima delle scale. Ero così terrorizzata dal suo solo sguardo che ho agitato il mio braccio facendomi vedere dal regista come se avessi assistito a un incidente d’auto. Ero spaventata».

A ben vedere il rapporto fra la direttrice di Runway ed Andy è un rapporto collaborativo molto forte, tra i più forti che siano mai stati raccontati. Continua la sceneggiatrice: «Se penso al loro futuro direi che Andy è una giornalista affermata che vive in Europa, con un bellissimo ragazzo al suo fianco. E che Miranda è rimasta esattamente dov’era, magari con un crimine in più sulla coscienza: quello dell’omicidio del suo capo, Irv».

Fonte: Vanity Fair America

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