Ci servirà una polemica più grande! Ad accendere gli animi ci ha pensato niente meno che Richard Dreyfuss, attore de Lo Squalo e premio Oscar nel 1978 per Goodbye amore mio!. Nel corso di una recente intervista, si è scagliato duramente contro la Academy of Motion Picture Arts and Sciences e i suoi nuovi standard di inclusività previsti per i premi Oscar.
Dal 2024 saranno infatti ufficiali alcune regole di cui si è già molto discusso nel corso di questi anni: i film che vorranno essere candidati alla statuetta principale dovranno rispettare infatti alcuni criteri nella composizione di cast e troupe, tra cui una percentuale appartenente a comunità sotto-rappresentate. Una decisione che ha fatto scoppiare a più riprese la polemica e che ora è stata commentata duramente anche da Dreyfuss.
A PBS’ Firing Line With Margaret Hoover, parlando di queste nuove regole, l’interprete di Jaws e Incontri ravvicinati del terzo tipo ha detto: «Mi fanno vomitare. Questa è una forma d’arte. Nessuno dovrebbe dirmi come artista che devo piegarmi all’ultima attuale idea di che cosa sia la moralità. Che cosa stiamo rischiando? Stiamo davvero rischiando di ferire il sentimento delle persone? Non si può legiferare su questa cosa!».
Per l’attore, bisogna lasciare «che la vita sia la vita» e si è detto dispiaciuto, ma «non penso che ci sia una minoranza o una maggioranza in un paese che abbia bisogno di essere soddisfatto in questo modo». Richard Dreyfuss ha poi menzionato il caso di Laurence Olivier in Otello, del 1965, nel quale l’attore ha interpretato il celebre personaggio shakesperiano con il volto dipinto di nero: «È stato l’ultimo attore bianco a interpretarlo e lo ha fatto brillantemente. Mi volete dire che non avrò mai la chance di interpretare un uomo nero? A qualcun altro viene detto che se non sono ebrei, non dovrebbero recitare nel Il mercante di Venezia? Siamo impazziti?». Ha poi concluso ribadendo che il cinema è una forma d’arte e che questo tipo di atteggiamento è troppo accondiscendente, perché «è sconsiderato e tratta le persone come bambini».
La Academy, ricordiamo, nel 2020 ha annunciato quattro nuovi standard su diversità e inclusività, stabilendo che un film che voglia essere candidato come Best Picture debba rispettarne almeno due: rappresentazione, temi e narrazione sullo schermo; leadership creativa e nel team del progetto; accesso e opportunità nell’industria; sviluppo del pubblico.
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Foto: Albert L. Ortega/Getty Images
Fonte: EW
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