Sarà capitato a tutti, dopo aver visto un film, di essere corsi sul web a cercare spiegazioni su un finale confuso o su punti della trama particolarmente difficili da decifrare. Ci sono opere, come ad esempio Donnie Darko, Inception o Enemy, che sono passate alla storia – tra le altre cose – anche per il loro criptico epilogo, che spesso e volentieri è stato in grado di mandare in tilt il pubblico, spingendolo a cercare al di fuori del grande schermo delle chiavi di lettura che potessero dare un senso a quello che si era appena visto. Anche questo fa parte del gioco, sebbene a volte possa risultare frustrante non comprendere immediatamente ciò che i registi stavano cercando di comunicare. E dal 2020 ad oggi sono stati parecchi i film che hanno avuto questo tipo di impatto sugli spettatori; anche titoli che, all’apparenza, potrebbero risultare di facile comprensione.
Gli esperti di RANT Casino hanno infatti condotto un’analisi sul web prendendo in esame il numero di ricerche mensili fatte utilizzando come chiave “spiegazione del finale”, in relazione alle opere prodotte negli ultimi tre anni: il risultato è una classifica dei 10 titoli che, più degli altri, sono stati in grado di confondere gli spettatori al punto da spingerli a rivolgersi ad internet per avere risposte. Tra questi figurano persino opere come Barbie di Greta Gerwig, spesso bollata come “semplice” per via della sua natura di film incentrato su una “bambola per bambine”. Curiosi di sapere quali sono gli altri titoli? Allora scoprite qui di seguito la classifica: i 10 film recenti che il pubblico non è proprio riuscito a capire. Ma attenzione, ci sono grossi SPOILER!
10. Knives Out: Glass Onion – 800 ricerche mensili
Si parte con il giallo. E ovviamente, una cena con delitto così contorta non poteva che generare molti dubbi tra gli spettatori. Il sequel del film del 2019 ha portato sugli schermi un nuovo, intricato mistero per il detective Benoit Blanc, questa volta invitato nella lussuosa proprietà di un miliardario situata su un’isola greca. Ogni personaggio porta con sé segreti e bugie, così, quando ci scappa il morto, sono tutti sospettati. Proprio come nel primo film, la strada verso la risoluzione del mistero è ripida e complessa, con una serie di plot-twist pronti a ribaltare di volta in volta le carte in tavola. Ben 800 ricerche mensili hanno dimostrato che, nonostante le spiegazioni finali, non tutti gli spettatori sono stati in grado di seguire le indagini di Blanc. È difficile spiegare le conclusioni raccontate in 140 minuti di colpi di scena, di segreti svelati e di vittime/non vittime, ma la verità è una sola: Miles Bron è il colpevole e la Gioconda ha visto tutto!
9. White Noise – 1,100 ricerche mensili
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«Mi spieghi il finale?»: i 10 film recenti che il pubblico non è proprio riuscito a capire
Il film di Noah Baumbach, basato sull’omonimo romanzo di Don DeLillo, segue i tentativi di una famiglia americana contemporanea di affrontare la vita quotidiana a seguito di un catastrofico incidente ferroviario, che genera una pericolosa nube tossica e, di conseguenza, un’evacuazione di massa. Il curioso finale del film ha confuso parecchi spettatori, tanto da aver generato 1,000 ricerche mensili sul web. Nell’epilogo, dopo una serie di disastrosi eventi, Jack e Babette portano i loro figli al supermercato locale dove la famiglia dà inizio a un numero di ballo con lo staff e gli altri acquirenti. Questa spensierata scena finale suggerisce che dopo aver quasi ucciso Mr. Gray e essersi riconciliato con Babette, Jack ha superato la sua paura della morte. Il film sottolinea infatti l’assurdità di temere l’unica cosa che inevitabilmente accadrà a ogni singolo essere vivente; una paura che spesso porta a trascurare le piccole cose che rendono la vita piacevole, come per l’appunto ballare tra i corridoi di un supermercato.
8. Babylon –1,300 ricerche mensili
Anche il film di Damien Chazelle, che ripercorre ascesa e caduta di molteplici personaggi nella sfrenata e sfavillante Hollywood degli anni ’20, ha confuso parecchi spettatori in sala, arrivando a generare la bellezza di 1,300 ricerche mensili. Il finale del lungometraggio, in realtà, si riduce tutto al sogno di “essere parte di qualcosa di grande”. Torres sorride quando si rende conto di aver fatto parte di un sistema che sfugge alla sua portata: un settore in cui nessuno sarà mai in grado di destreggiarsi appieno, con attori, registi e sceneggiatori destinati ad andare e venire in un ciclo infinito. La loro eredità, tuttavia, sarà raccolta in un piccolo capitolo di un settore che non tramonterà mai.
7. La vita dopo – The Fallout – 3,900 ricerche mensili
Il film di Megan Park segue la storia di due studentesse delle superiori che affrontano un significativo trauma emotivo a seguito di una sparatoria nel loro liceo. Un dramma psicologico che affonda le sue radici nella rappresentazione del DPTS (Disturbo post-traumatico da stress), spesso di difficile comprensione per chi osserva dall’esterno chi ne è affetto, come nel caso degli spettatori che hanno generato oltre 3,900 ricerche mensili nel tentativo di districarsi nella storia delle protagoniste. Il finale evidenzia l’impatto devastante e continuo del trauma, sottolineando che la guarigione è un processo complesso e incompleto: l’uso dell’ambiguità nelle ultime sequenze consente al film di rimanere fedele alla realtà della psicologia umana, evitando così la rappresentazione semplicistica della completa guarigione o dell’eterna disperazione.
6. Barbie – 3,900 ricerche mensili
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«Mi spieghi il finale?»: i 10 film recenti che il pubblico non è proprio riuscito a capire
Sembrava così semplice e lineare, eppure il film di Greta Gerwig sulla celebre bambola Mattel ha alimentato ben 3,900 ricerche mensili tra chi necessitava di delucidazioni sul finale. Nella sequenza conclusiva, dopo il suo viaggio a stretto contatto con gli umani, Barbie inizia a provare sentimenti veri – con tutte le contraddizioni del caso – che la portano a fare i conti con la sua vita come non aveva mai fatto prima. La bambola realizza che la bellezza dell’esistere sta proprio nello sperimentare ogni singola emozione, anche quando si tratta di dolore, come Ruth le aveva anticipato. Dopo aver raggiunto una sorta di catarsi, Barbie decide di unirsi al mondo reale, che come prima cosa la porta a confrontarsi con l’aspetto più superficiale della sua nuova identità: il proprio corpo, prenotando una “semplice” visita dal ginecologo.
5. The Whale – 5,400 ricerche mensili
Il film di Darren Aronofsky, che è valso l’Oscar a Brendan Fraser, è un racconto stratificato che si conclude nel modo più devastante possibile, suscitando una media di 5,4 mila ricerche mensili tra chi necessitava di una spiegazione più approfondita. Il lungometraggio, incentrato su un uomo gravemente obeso e vittima di traumi passati, vede il protagonista cercare di riconnettersi con sua figlia, affrontando temi come la redenzione, l’abbandono e la perdita. Il finale non è risultato del tutto chiaro per gli spettatori, poiché esplora la difficoltà di conciliare “chi sei” con “chi avresti voluto essere”. Il film suggerisce anche che la redenzione deve essere guadagnata, non regalata, dovendo nascere da un genuino desiderio di fare ammenda per i propri errori.
4. Saltburn – 5,700 ricerche mensili
Le interpretazioni date al secondo film di Emerald Fennell hanno diviso il pubblico: per molti si tratta di un ritratto piuttosto realistico delle vite dei ricchi e privilegiati, per altri non è altro che una satira creata per deriderli. Questo dubbio ha generato una media di 5,7 mila ricerche mensili, alimentate anche da alcuni punti della trama mantenuti volutamente criptici. Il colpo di scena finale rivela che l’amicizia dei due personaggi principali era tutta una farsa: Ollie ha assassinato tutta la famiglia dell’amico per diventare l’erede della tenuta di Saltburn. Ma ha realmente ucciso Felix, dal quale sembrava essere ossessionato? Si presume che lo abbia avvelenato con una quantità letale della cocaina di Farleigh, sebbene la cosa non venga mai confermata.
3. No One Will Save You – 6,900 ricerche mensili
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«Mi spieghi il finale?»: i 10 film recenti che il pubblico non è proprio riuscito a capire
Il film horror/sci-fi di Brian Duffield, incentrato su un’invasione aliena, ha certamente fatto parlare molto gli spettatori, considerando che la quantità di ricerche fatte per trovare risposte sul contorto finale ammonta a 6,9 mila al mese. In un’intervista, il regista ha parlato a lungo dell’epilogo a sorpresa del film, ammettendo: “Volevo essere leale, ma allo stesso tempo, volevo che Reddit si divertisse”. La conclusione del film vede la protagonista Brynn sopravvivere, libera dal controllo alieno dopo l’invasione avvenuta nella sua città natale, con tutti gli altri abitanti sotto il loro controllo. La ragazza balla e sorride, ottenendo un epilogo apparentemente felice dopo essere stata presentata come l’emarginata della città. Ma è davvero libera?
2. Oppenheimer – 9,200 ricerche mensili
Insieme a Barbie, è stato il film più chiacchierato del 2023. Ma Oppenheimer, diretto da Christopher Nolan, ha fatto discutere anche chi è uscito dalla sala con diverse domande, con un totale di 9,200 ricerche mensili tra gli spettatori confusi dalla storia raccontata. Interpretato da Cilian Murphy, il lungometraggio segue il protagonista in un viaggio che si snoda prima e dopo la creazione della bomba atomica durante Seconda Guerra Mondiale. Il film solleva la questione dei dilemmi morali ed etici associati alla creazione di un’arma così potente e distruttiva: il finale ne mostra le implicazioni, indicando che Oppenheimer abbia dato vita alla sua più grande paura. La bomba atomica avrebbe provocato ciò che più temeva: una reazione a catena che sarebbe culminata con la distruzione totale della Terra attraverso una guerra nucleare.
1. The Menu – 59,000 ricerche mensili
Al primo posto della classifica dei film contorti, con un netto distacco dagli altri, troviamo il thriller con Ralph Fiennes e Anya Taylor-Joy, che ha portato la bellezza di 59,000 spettatori mensili a cercare spiegazioni sul finale. The Menu, una satira intrisa di cinismo nei confronti dei ricchi e privilegiati, segue uno chef di alta cucina che tortura psicologicamente – e non solo – gli ospiti adoranti del suo ristorante. Nell’epilogo, la protagonista Margot, un personaggio che stona nel contesto dei commensali per la sua mancanza di interesse verso la cucina raffinata, sembra essere risparmiata dallo chef. Non tutti però ne sono convinti. Secondo diverse teorie, il cheeseburger servitole come piatto finale sarebbe in realtà avvelenato: la giovane potrebbe quindi essere morta nella barca con cui stava fuggendo dall’isola. Non lo sappiamo, ma è proprio questo il dettaglio che ha generato la maggior parte delle discussioni sul web. Voi da che parte state?
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