Michael J. Fox, l'attore ha rischiato di morire sul set di Ritorno al futuro: il retroscena
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Michael J. Fox, l’attore ha rischiato di morire sul set di Ritorno al futuro: il retroscena

Se non fosse stato per l'intervento del regista Robert Zemeckis, l'attore sarebbe probabilmente morto nel corso delle riprese

Michael J. Fox, l’attore ha rischiato di morire sul set di Ritorno al futuro: il retroscena

Se non fosse stato per l'intervento del regista Robert Zemeckis, l'attore sarebbe probabilmente morto nel corso delle riprese

michael j. fox ritorno al futuro 3

Tutti conosciamo l’incredibile coraggio di Michael J Fox, affetto dal morbo di Parkinson, con una diagnosi che è giunta a soli 29 anni, quando la star era all’apice della sua carriera. Ma oggi scopriamo che un incidente sul set di Ritorno al futuro – Parte III non gli ha fatto semplicemente rischiare la vita, ma potrebbe aver perfino scatenato i primi sintomi della malattia.

Siamo nel 199o. Dopo il successo di Ritorno al futuro (1985) e Ritorno al futuro 2 (1989), Michael J Fox, Christopher Lloyd e il regista Robert Zemeckis tornano sul set per girare la terza parte della fortunata trilogia. E questa volta, Marty McFly e Doc finiranno nel selvaggio West, sbalzati dal 1955 al lontano 1885. Qui Marty dovrà affrontare il bisnonno del suo storico nemico, Biff Tannen, interpretato da Thomas F. Wilson. 

Ma non tutto sul set di Ritorno al futuro – Parte III sembra esser filato liscio come l’olio. In una scena cruciale, Marty McFly viene infatti condannato alla pubblica impiccagione, salvato in extremis dal suo fido Doc. La prima parte della scena viene affidata ad uno stunt, mentre l’attore deve girare i primi piani.

E nelle inquadrature più ravvicinate, deve effettivamente simulare un principio di soffocamento, mentre tenta di allentare le corde che stringono la sua gola in un nodo scorsoio. Lo stesso attore, con la sua consueta ironia, aveva raccontato l’aneddoto nella sua biografia Lucky Man.

Per i primi due ciak riesce effettivamente ad allentare la pressione delle corde. Ma nel terzo, sbaglia la posizione della mano, finendo per svenire a causa della stretta sulla carotide. Sarà proprio il regista Robert Zemeckis a salvargli la vita. «Ho continuato a penzolare appeso alla corda per qualche secondo, in stato di incoscienza, finché Zemeckis, da mio grande fan quale è, ha pensato che non potevo essere un attore così bravo».

Il regista si è lanciato in soccorso del suo amico. Solo qualche secondo in più e sarebbe potuto morire, o comunque soffrire le conseguenze di un danno cerebrale. Sul momento tutto sembra finito per il meglio. Almeno fino al 1991, quando l’attore inizia a notare degli stranissimi sintomi, tra i quali un tic continuo al mignolo della sua mano. Inizialmente verrà visitato da diversi medici e da un neurologo, senza che questi spasmi involontari trovino una spiegazione.

A meno di trent’anni, arriva infine la terrificante diagnosi. I neurologi cercano di risalire alle cause della prematura manifestazione del Parkinson in un soggetto di così giovane età. Chiedono quindi all’attore se ci fossero stati dei forti traumi fisici nel recente passato. Certo, il suo passato di forte bevitore potrebbe aver giocato un ruolo decisivo. Ma anche l’incidente sul set di Ritorno al futuro – Parte III potrebbe aver accelerato l’insorgere della malattia.

L’attore è tornato a raccontare questo e altri aneddoti su Ritorno al futuro nel suo recente documentario Still: A Michael J Fox Movie. Se siete curiosi di vedere questo incredibile memoir, commovente e divertentissimo,  trovate QUI la nostra recensione e il film in streaming sulla piattaforma Apple Tv+.

Fonte: Collider

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