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Michael Jackson, scoppia la polemica sul nuovo biopic sul Re del Pop: «Glorifica uno stupratore di bambini»

L'autore del documentario sul cantante non ha usato mezzi termini per commentare la novità

Michael Jackson, scoppia la polemica sul nuovo biopic sul Re del Pop: «Glorifica uno stupratore di bambini»

L'autore del documentario sul cantante non ha usato mezzi termini per commentare la novità

Michael jackson

Soffia il vento della polemica sul nuovo biopic dedicato a Michael Jackson: annunciato nei giorni scorsi, il film ha attirato le pesanti critiche di un regista che ha affrontato da vicino l’aspetto più controverso legato al Re del Pop.

Si tratta di Dan Reed, cineasta autore del documentario Leaving Neverland, che nel 2019 ha raccontato le accuse di due uomini, Wade Robson e James Safechuck, e dei presunti abusi sessuali subiti da parte di Michael Jackson quando erano dei bambini. Presentato al Sundance Film Festival, ha vinto 4 Premi Emmy ed ha alimentato il dibattito e le polemiche legate all’eredità della star scomparsa nel giugno del 2009.

Tramite una lettera aperta al The Guardian, Reed si è scagliato contro il nuovo film che sarà diretto da Antoine Fuqua, già regista di Training Day e del più recente Emancipation. Michael sarà un dramma targato Lionsgate e racconterà la complessa storia dell’iconico cantante, tra i più decisivi e influenti esponenti della musica pop di tutti i tempi. Per l’autore del documentario, tuttavia, non si limiterà a questo ma «glorificherà un uomo che ha stuprato dei bambini». Reed ha scritto:

Ciò che ci dice la totale assenza di indignazione che accompagna l’annuncio di questo film è che la seduzione di Jackson è ancora una viva, che opera dall’oltretomba. Sembra che la stampa, i suoi fan e il vasto gruppo demografico più anziano che è cresciuto amando Jackson siano disposti a mettere da parte il suo malsano rapporto con i bambini e ad accontentarsi semplicemente della musica.

Nei giorni scorsi è stato annunciato anche che il protagonista del film sul Re del Pop sarà Jaafar Jackson, ovvero il nipote di Michael Jackson. Prodotto da Graham King (Bohemian Rhapsody) e scritto das John Logan, il biopic è però pesantemente criticato dal regista del documentario:

Anche se non si crede a una parola di ciò che hanno detto i suoi molti accusatori; anche se non si è preoccupati dalle indagini della polizia e dai massicci pagamenti per fermare i procedimenti legali, come si spiega il fatto del tutto incontestato che per anni Jackson ha trascorso innumerevoli notti da solo a letto con ragazzini? Cosa ci faceva con loro, da solo nella sua camera da letto al ranch Neverland, con campanelli d’allarme nel corridoio? Ciò non può essere accettabile in alcuna misura.

Dan Reed ha poi lanciato una domanda ai colleghi filmmaker: come faranno, chiede, a rappresentare quella fase della vita di Michael Jackson in cui la celebre star portava bambini in camera da letto prendendoli per mano? 

Evitando la questione della predilezione di Jackson per andare a letto con i ragazzi, state trasmettendo un messaggio a milioni di sopravvissuti ad abusi sessuali su minori.

Stando alle prime informazioni diffuse, il biopic utilizzerà e capitalizzerà al massimo i tantissimi successi musicali della carriera di Jackson e ricreerà i momenti salienti della sua carriera, dai suoi trascorsi nei The Jackson 5 da bambino fino alla straordinaria ascesa che, da adulto, l’ha portato a diventare la più grande e remunerativa star musicale del mondo. Tuttavia, il film non eviterà di affrontare le accuse di pedofilia che hanno costellato i suoi ultimi anni, fino alla morte del 2009 per la quale il il cardiologo Conrad Murray è stato condannato a quattro anni di reclusione per omicidio preterintenzionale involontario.

Foto: Kevork Djansezian-Pool/Getty Images

Fonte: The Guardian

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