Mine Vaganti all'università
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Mine Vaganti all’università

Il regista Ferzan Ozpetek ha presentato il suo ultimo film in Puglia, dove è stato girato

Mine Vaganti all’università

Il regista Ferzan Ozpetek ha presentato il suo ultimo film in Puglia, dove è stato girato

L’ultimo film di Ferzan Ozpetek, Mine Vaganti è uscito venerdì 12 marzo. Reduce dalla presentazione al Festival di Berlino, il regista Ozpetek, accompagnato dal produttore della Fandango Domenico Procacci e parte del cast ha presentato il film nella regione dove è stato girato, la Puglia.

Ozpetek e due attori del film, Lunetta Savino ed Ennio Fantastichini, venerdì, sono stati ospiti anche all’Università di Bari presso l’Auditorium del dipartimento di Linguistica, Letteratura e Filologia Moderna dell’Università, in un incontro introdotto da Francesca Ruggeri, docente di Semiologia del Cinema e moderato da Maria Paola Porcelli, giornalista del Corriere del Mezzogiorno.

In serata, tra i vari cinema della provincia visitati, alle 21:45 il cast, a cui si sono aggiunti gli altri interpreti, Nicole Grimaudo e Riccardo Scamarcio, ha presentato la prima proiezione del film presso il Multisala Seven di Gioia del Colle (Ba).

Nell’incontro all’Università, è emerso il compiacimento del regista nell’aver girato il film a Lecce un luogo che l’ha ispirato per immagini, colori, suoni e calore umano. «Mine Vaganti è un film sulla famiglia intesa come luogo che protegge ma blocca anche i desideri oltre che gli orientamenti sessuali», ha esordito la docente Francesca Ruggeri, introducendo il tema del film. La storia parte dal ritorno di Tommaso (Riccardo Scamarcio) a casa. Tommaso vorrebbe condividere le sue relazioni e le sue ambizioni con la famiglia, che però non lo comprenderebbe. La famiglia di Tommaso è infatti molto tradizionalista. I ruoli dei genitori sono affidati a Lunetta Savino ed Ennio Fantastichini che a Ozpetek ricordano i propri veri genitori. «Il perno della storia», ha raccontato il regista, « si ispira alla storia vera di un mio amico il cui un fratello lo aveva preceduto nel dichiararsi omosessuale prima che potesse farlo lui, così colui che inizialmente doveva rivelarsi è diventato suo malgrado un sostegno per la famiglia alla quale non può recare altri dolori». Si è precisato che il film non riguarda prettamente i temi dell’omosessualità e dell’outing ma l’incomprensione e il bisogno di emancipazione dei figli che devono allontanarsi da casa e dal paese dove tutto fa scandalo e che non offre l’opportunità di realizzare le proprie ambizioni professionali; così come è successo a Lunetta Savino, nata a Bari, che ha dovuto a suo tempo allontanarsi per fare l’attrice. L’attrice, che è stata accolta con grande entusiasmo del pubblico presente nell’ Auditorium, ha commentato con entusiasmo il lavoro con Ozpetek: «Alcune scelte stilistiche necessitano più di una visione. Io sono rimasta colpita soprattutto dalla riuscita dell’uso dei carrelli in una scena corale, che si svolge attorno a un tavolo. Una tecnica che a mio avviso aiuta a cogliere il centro emotivo di ogni personaggio e l’atmosfera generale delle scene con la famiglia riunita». Infine, Ennio Fantastichini ha fatto delle considerazioni sul rapporto tra genitori e figli: «Si impara, anche in relazione alle vicende del film: l’importante è lasciar fare ai figli quello che rende loro felici».

Il produttore Domenico Procacci, alla sua seconda collaborazione con Ozpetek dopo Un giorno Perfetto del 2008, ha sottolineato l’aumento di film girati in Puglia, che si avvalgono anche della collaborazione della Apulia Film Commission, che consente di impiegare risorse locali nelle produzioni. Inoltre, Procacci ha fatto emergere l’importanza dell’iniziativa della distribuzione di film in sala sottotitolati per non udenti per consentire finalmente loro la visione di film al cinema.

Domenico Procacci, Ennio Fantastichini, Ferzna Ozpetek e Lunetta Savino, ospiti all’università di Bari

Lunetta Savino

Ferzan Ozpetek


Leggi la trama e guarda il trailer

(Per saperne di più sul film vai a pag.84 di Best Movie di marzo)

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