Sarà presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival (4-13 settembre) e non alla 65° Mostra del cinema di Venezia il film che Spike Lee ha girato tra la Toscana e il Lazio prendendo come spunto il libro di James McBride del 2002 Miracolo a Sant’Anna . La storia è ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale e racconta della strage di civili messa in atto il 12 agosto del 1944 dall’esercito nazista proprio nel paesino toscano di Sant’Anna di Stazzema. Protagonisti sono quattro soldati americani di colore che, asserragliati sulle montagne, entrano in contatto con la vita del paese e con un gruppo di partigiani. Rimarranno coinvolti sotto tutti i fronti e l’innocenza di un bambino italiano li aiuterà a trovare la forza per andare avanti. La compresenza dell’aspetto truce e violento della guerra e la delicatezza e la sincerità dei rapporti umani trapelano fortemente già dal primo trailer che è stato distribuito. Sulle motivazioni che hanno spinto il regista afro-americano ad interessarsi a questa vicenda è stato lui stesso a fornire una risposta: «Voglio raccontare un episodio dell’ultima guerra giusta fatta dagli americani. In seguito abbiamo combattuto tante guerre sbagliate, dal Vietnam alla Corea fino alla Guerra del Golfo e l’immagine del nostro Paese è cambiata e oggi nessuno associa più i nostri soldati agli eroici salvatori della Seconda Guerra Mondiale». Per girare il film, che vede nel cast anche i nomi di Valentina Cervi e Pierfrancesco Favino, Spike Lee ha confessato di aver fatto “un’overdose di film”: «Ho visto tutti i capolavori del neorealismo da Roma città aperta a La ciociara. Poi ho visto film americani e tedeschi, da quelli meno noti fino a Salvate il soldato Ryan». La distribuzione nelle sale Usa è prevista per il 26 settembre, mentre quella italiana è segnalata per il 3 ottobre.
Al.Za.
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