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Monsters, dopo Dahmer arriva la storia dei fratelli Menendez. Tutto sull’omicidio che ha ispirato la nuova stagione

La seconda stagione dell'acclamata serie Netflix è incentrata sul controverso caso dei fratelli Lyle ed Erik Menendez: ecco tutto quello che c'è da sapere

Monsters, dopo Dahmer arriva la storia dei fratelli Menendez. Tutto sull’omicidio che ha ispirato la nuova stagione

La seconda stagione dell'acclamata serie Netflix è incentrata sul controverso caso dei fratelli Lyle ed Erik Menendez: ecco tutto quello che c'è da sapere

Monsters

Dopo il clamoroso successo di Mostro: la Storia di Jeffrey Dahmer, il prossimo 19 settembre su Netflix è in arrivo la seconda stagione della serie creata da Ryan Murphy e Ian Brennan. I nuovi episodi, dal titolo Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez, sono ancora incentrati su una storia vera. E se i nomi dei Fratelli Menendez vi suona meno familiare rispetto a quello del famigerato Mostro di Milwaukee, ecco tutto quello che c’è da sapere sul controverso caso di cronaca nera che sconvolse l’opinione pubblica americana alla fine degli anni ’90.

La sera del 20 agosto del 1989 José Menéndez e sua moglie Mary Louise, detta Kitty, vennero assassinati a colpi di fucile mentre sedevano tranquillamente davanti alla tv nel salotto della loro villa di Beverly Hills a Los Angeles. La coppia aveva due figli, Joseph Lyle Menéndez di 21 anni e suo fratello Erik Galen di 19. Sono stati i ragazzi stessi ad allertare le autorità, dichiarando di essere stati fuori casa al momento del delitto, in particolare al cinema, a vedere Batman di Tim Burton. La polizia non sospettava ancora di loro, tanto che non vennero neanche sottoposti al test del guanto di paraffina per rilevare eventuali tracce di polvere da sparo.

Solo nei mesi successivi Lyle ed Erik attirarono l’attenzione degli investigatori a causa delle loro spese folli. Il maggiore acquistò un ristorante a Princeton, nel New Yersey, il Chuck’s Spring Street Cafe, oltre a un Rolex e una Porche Carrera. Insieme si diedero a viaggi extra lusso a Londra e ai Caraibi, e acquistarono due nuovi appartamento adiacenti a Marina del Rey, lasciando la villa di famiglia disabitata; e nel frattempo Erik ingaggiò un istruttore privato e riprese così la sua carriera come tennista, grazie ad una serie di tornei in Israele. Secondo gli inquirenti, in pochi mesi avrebbero speso oltre 700.000 dollari, fatto che li indusse a spostare la propria attenzione sui Fratelli Menéndez, dopo che la pista di un regolamento di conti di stampo mafioso si era rivelata infruttuosa.

José Menéndez rappresentava a tutti gli effetti l’epitome del sogno americano. Fuggito a 16 anni da Cuba dopo la Rivoluzione, era partito letteralmente dal nulla, passando da semplice lavapiatti a contabile, e ancora ricchissimo uomo d’affari, accumulando una fortuna multimilionaria. All’Università dell’Illinois aveva incontrato Kitty, la Reginetta di bellezza del College, e in tempi rapidissimi si erano sposati e trasferiti a New York. Quando si trasferirono ancora con i loro bambini a Los Angeles, acquistarono una villa di straordinario prestigio, prima appartenuta a star del calibro di Elton John e Michael Jackson. Eppure, a quanto pare, dietro l’apparenza del self-made man e della sua famiglia perfetta si agitavano già quei terrificanti segreti che vedremo disvelati nella serie Monsters.

Lyle e Erik verranno inchiodati in seguito a circostanze a dir poco fortuite. Erik, infatti, aveva confessato l’omicidio dei loro genitori al suo psicoterapeuta, Jerome Oziel. L’uomo era legato alla segretaria del suo studio da una relazione sentimentale, e fu proprio la donna, di nome Judalon Smyth, furente dopo essere stata lasciata, a consegnare alla polizia i nastri con la confessione di Menéndez. Lyle fu così arrestato il 20 marzo del 1990, mentre suo fratello si costituì spontaneamente tre giorni dopo, al suo rientro da una partita in Israele. Solo allora i ragazzi rivelarono la sconvolgente causa di quel gesto violento: il padre li avrebbe sottoposti fin da piccoli a molestie e violenze sessuali, mentre la madre, alcolizzata e dipendente da droghe pesanti, avrebbe ignorato se non addirittura incoraggiato questi crimini. I ragazzi confessarono anche di aver deliberatamente sparato con i loro fucili alle rotule dei genitori per simulare le modalità di una esecuzione mafiosa.

Nel 1992 i Fratelli Menéndez vennero separatamente sottoposti a processo, ma entrambi i procedimenti penali per omicidio premeditato si svolsero in presenza delle telecamere, diventando uno dei più controversi casi mediatici degli Stati Uniti insieme al processo contro O.J. Simpson. Secondo l’accusa, i ragazzi avrebbero del tutto inventato le molestie sessuali per nascondere un movente di natura economica. Quel che è certo, infatti, resta che José era un padre severo, un perfezionista che dai suoi figli pretendeva l’eccellenza e non mancava di manifestare costantemente la propria delusione, sottoponendo i figli ad angherie e umiliazioni. Di contro, Lyle ed Erik erano sempre stati due ribelli, e, dopo che il maggiore era stato espulso dall’Università di Princeton per aver copiato ad uno scritto d’esame, sembra che il genitore avesse perfino deciso di rimuoverli dal testamento. Da imputati nei rispettivi processi, dichiararono quindi che erano certi che non avrebbero ereditato nulla, ma che avrebbero agito dopo la minaccia del padre di ucciderli se avessero rivelato a qualcuno i suoi abusi sessuali.

Forse anche a causa della pressione mediatica, la giuria non raggiunse un verdetto, ed entrambi i procedimenti penali si risolsero in un nulla di fatto. La Contea di Los Angeles decise nel 1996 quindi di indire un nuovo processo unico, con entrambi i Menéndez alla sbarra, mentre il Giudice Stanley Weisberg vietò categoricamente la presenza delle telecamere. E questa volta, il verdetto fu per entrambi ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. Lyle ed Erik vennero separati e sono rimasti in diverse carceri di massima sicurezza fino al 2018. Ora si trovano entrambi nella Prigione statale di San Diego, in California. Il maggiore si è sposato ben due volte, prima con l’ex modella Anna Eriksson e nel 2003 con l’avvocato Rebecca Sneed, mentre il minore è convolato a nozze con la sua fan e amica di penna Tammi Saccoman. E nonostante la Corte Suprema abbia rigettato più volte ogni tentativo di revisione della loro condanna, i volti che hanno ispirato la seconda stagione di Monsters restano molto noti per il pubblico americano, da sempre spaccato tra innocentisti e colpevolisti.

I Fratelli Menéndez da allora hanno sempre continuato a proclamare la propria verità, dichiarando di aver agito solo e unicamente a causa delle credibili minacce di morte di quel padre pedofilo, fisicamente e psicologicamente violento, sempre spalleggiato da una madre che non li ha mai minimamente protetti. I coniugi in Monsters verranno interpretati da Javier Bardem e Chloë Sevigny, mentre Lyle ed Erik saranno interpretati rispettivamente da Nicholas Alexander Chavez e Cooper Koch.

E voi conoscevate questo controverso caso di cronaca statunitense? Avete amato Dahmer, la prima stagione della serie? E cosa vi aspettate da questa nuova prova di Ryan Murphy e Ian Brennan? Fateci conoscere le vostre opinioni, come sempre, nei commenti.

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