A qualche settimana dall’uscita nelle sale, Napoleon di Ridley Scott continua a far discutere – gli esperti, soprattutto. Al film, dedicato alla figura del condottiero e imperatore francese, non vengono perdonate infatti alcune licenze storiche che si è preso per raccontare la sua storia. Sono numerose le critiche che sono state mosse alla verosimiglianza storica di certi eventi e tra queste trovano spazio ora quelle di due esperti dell’età napoleonica.
Variety ha intervistato lo storico Patrice Gueniffey e il giornalista Romain Marsily, per capire meglio perché Napoleon – del quale ora si attende la director’s cut – stia diventando sempre più il film che «i francesi amano odiare». Per cominciare, allo storico non sorprende il fatto che le persone si siano fiondate in sala per vedere il film di Ridley Scott, perché secondo i sondaggi il 74% di loro ammira ancora la figura di Napoleone Bonaparte. «Stanley Kubrick ha provato e fallito nel fare il suo film – ha sottolineato -. Quindi facevamo il tifo per Ridley Scott, ma è stato una grossa delusione».
Vengono poi ricordate le critiche mosse dallo storico Dan Snow in un video TikTok, nel quale ha contestato soprattutto alcuni fatti storici, come ad esempio il bombardamento delle piramidi. «In Napoleon è tutto sbagliato, a cominciare dalle età» ha sottolineato Gueniffey. Bonaparte aveva 35 anni quando è diventato imperatore francese, mentre Phoenix lo sta interpretando a 49: «Non hanno cercato nemmeno di farlo più giovane, sembra stanco e poco ispirato».
Sotto accusa anche la differenza di età con Giuseppina, interpretata da Vanessa Kirby e protagonista di alcune strane scene di sesso con Joaquin Phoenix. «Non sono contro le scene inventate – ha aggiunto -. Ma quando vedo Napoleon che mette le mani in un cavallo ferito per recuperare il proiettile e darlo alla madre, lo trovo grottesco, perché aveva una relazione molto fredda e distante con lei».
Non è meno critico il parere di Romain Marsily, che insegna Scienze politiche in una prestigiosa università francese e che punta il dito contro non tanto contro alcune esagerazioni – come appunto la scena in Egitto – quanto per il modo in cui è stato rappresentato proprio Napoleon: «Il film sputa in faccia ai francesi perché sembra che Ridley Scott abbia ridicolizzato sia Napoleone che la storia della Francia». Una parte del pubblico francese, aggiunge, sarebbe delusa dal film «perché non riesce a far capire la sua eredità, buona o cattiva che sia». Lo stesso, definisce scioccanti e ridicole le cifre che appaiono alla fine del film sulle vittime delle guerre napoleoniche: «Sfortunatamente, in quei tempi, le guerre causavano molti morti».
Le critiche vanno ancora avanti, ma sappiamo benissimo cosa avrà da dire Ridley Scott stesso: quando sono emerse le prime critiche, il regista de Il Gladiatore (altro film che presenta numerose “licenze creative storiche”, si era limitato a dire al giornalista di «farsi una vita». Voi cosa ne pensate? È giusto evidenziare questi errori? Diteci la vostra nei commenti.
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Foto: MovieStills
Fonte: Variety
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